Nola, ospedale nel caos. Medici e dirigenti si difendono: «Colpa del flusso enorme di persone»

09/01/2017 di Donato De Sena

Tutti hanno gridato allo scandalo dando la colpa anche agli operatori sanitari, ma le causa del caos all’ospedale di Nola vanno ricercate soprattutto nell’«enorme flusso di persone» degli ultimi giorni. È quanto sostengono medici e dirigenti del presidio ospedaliero Santa Maria La Pietà mentre su media locali e nazionali continuano ad essere diffuse le immagini di malati che nella struttura in provincia di Napoli vengono assistiti per terra per la mancanza di barelle. Sui social network da qualche giorno sono spuntate foto da ospedale da campo, con medici e paramedici che controllano i parametri vitali dei pazienti e attaccano flebo piegati sulle ginocchia, nei corridoi e negli androni, con giacche a vento addosso per difendersi dal freddo.

 

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OSPEDALE DI NOLA NEL CAOS, MEDICI E DIRIGENTI: «FLUSSO ENORME»

Bisogna fare «un minimo di chiarezza», ha raccontato ieri sera in un post su Facebook il dottor Guido Lombardi, chirurgo d’emergenza che lavora al presidio ospedaliero di Nola dal 2009. Non voglio «negare – ha scritto – ‘per partito preso’ o, peggio, ‘per interesse’ le innegabili problematiche logistiche e ambientali che, cicliclamente soprattutto nei periodi concomitanti con festività o ferie, portano al collasso il pronto soccorso e i reparti tutti» e nemmeno «criticare chi ha avuto, purtroppo, qualche brutta esperienza (ognuno pagherà alla propria coscienza, medico, infermiere, sociosanitario o paziente che sia)». «Sia chiaro però – ha continuato il medico – che il personale tutto cerca in ogni modo di dare la migliore assistenza possibile, spesso facendo salti mortali per ovviare alla cronica mancanza di risorse». Una critica viene dunque mossa al modo in cui è stata data la notizia delle difficoltà della struttura. «La scoperta ‘dell’acqua calda’ della mancanza di barelle in pronto soccorso – spiega ancora Lombardi – è figlia dell’iperafflusso di malati nel periodo natalizio e delle patologie ‘stagionali’ che quest’anno sono state molto sintomatiche. Non è che non ci siano barelle… ci sono, ma sono usate per ricoverare nei reparti coloro che hanno avuto necessità». Non va giù dunque «che la colpa sia degli operatori». «È chiaro che il problema esiste, ed è molto più a monte».  Si tratta della stessa versione fornita dal direttore generale dell’Asl Na3 Antonietta Costantini, in una dichiarazione riportata da Carmen Fusco sul Mattino di Napoli: «Non é vero che l’ospedale di Nola non funziona. La verità é che abbiamo dovuto reggere un flusso enorme di persone, molte delle quali non avevano nemmeno bisogno delle nostre cure. Lo dimostra infatti che su 500 accessi solo 50 pazienti sonostate ricoverati. Abbiamo fatto comunque il possibile ed ora stiamo cercando di trovare una soluzione per assicurare continuità assistenziale potenziando la guardia medica».

OSPEDALE DI NOLA, INDAGINE INTERNA E INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

Intanto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha disposto l’apertura immediata di un’indagine interna «per una puntuale verifica dei fatti e per accertare tutte le responsabilità». Il deputato di Forza Italia Paolo Russo, invece, ha annunciato un’interrogazione parlamentare: «Altro che De Luca commissario alla Sanità, mi interessa che prima di ogni manfrina politica si restituisca dignità ai miei concittadini. Se il Santa Maria della Pietà deve funzionare in questo modo è meglio chiuderlo perché di ospedali così si muore. De Luca aveva promesso che non saremmo mai più stati ultimi, ci ha ridotti all’indigenza». Russo ha anche chiesto l’intervento del ministro: «Restituisca il diritto alla salute a un’area che conta 600 mila abitanti. Non si scarichi ora la responsabilità sui medici che tentano, pur senza strumenti a disposizione, di difendere la vita delle persone».

(Immagine da Google Street View)

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