Orvieto e l’assessore Massimo Gnagnarini che invoca “lo zio Adolf” contro i rom

02/11/2017 di Redazione

«C’aveva provato anche zio Adolf a prendere qualche rimedio, politicamente scorrettissimo, ma non gli è riuscito neanche a lui». Finisce sotto polemica l’assessore comunale al Bilancio, Massimo Gnagnarini (di centro sinistra) che con una battuta di cattivo gusto ha evocato l’Olocausto su Facebook. «Solo una battuta dopo sette ore di consiglio comunale», ha cercato di spiegare. Ora però c’è chi chiede al sindaco Giuseppe Germani la sua testa.

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Gagnarini ha replicato invocando Adolf dopo che un ristoratore della città aveva segnalato la presenza nei pressi della stazione ferroviaria di Orvieto di una decina di rom. Persone che, secondo alcuni articoli di cronaca locale, adescano ignari vecchietti. «La battuta – ha spiegato l’assessore – m’è venuta dopo sette ore passate in consiglio comunale. Ora seriamente ti dico che il fenomeno è pesante e non abbiamo molti strumenti per reprimerlo. Ciclicamente possiamo, come già fatto, contrastare ma dopo qualche giorno ritornano. Comunque nei prossimi giorni vedremo di rimettere in piedi qualche azione coordinata tra municipale e forze dell’ordine».

Giovedì mattina – come ricostruisce il Messaggero – sono poi arrivate le scuse. «Chiedo scusa pubblicamente – ha detto – per la frase riferita alla persecuzione del popolo rom durante la dittattura nazista estrapolata da un mio commento su fb. Sebbene tale infelice battuta fosse superata e da me stesso banalizzata già nello stesso contesto in cui è stata pronunciata è stata comunque un’ingenuità averla pronunciata». «Circa i miei sentimenti verso la storia e gli orrori del nazismo sono la mia storia personale e politica a far fede», ha aggiunto l’assessore eletto con una lista civica a sostegno del sindaco Pd, Giuseppe Germani. Il sindaco stesso si è distaccato dall’assessore: «Uno scivolone che non condivido assolutamente».

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