Manuela Macario denuncia l’omofobia su una spiaggia di Lido di Spina

23/08/2017 di Redazione

Omofobia, la presidente di Arcigay Ferrara, Manuela Macario, ha denunciato un episodio di discriminazione subito in una bagno su una spiaggia di Lido di Spina, dove abitualmente va al mare. Sul suo profilo Facebook Manuela Macario ha descritto come lunedì 21 agosto i responsabili del bagno della cittadina ferrarese le abbiano riportato le lamentele di altri clienti per «comportamenti inopportuni» tenuti da lei così come dalle sue amiche. Manuela Macario rivela di aver chiesto insistentemente di chiarire quali fossero questi comportamenti inopportuni, vista la pesante allusione a un reato, gli atti osceni in un luogo pubblico, un rimprovero caluniosso secondo l’attivista LGBT visto che non ne ricordava neanche uno. Al massimo ci potevano esser stati passeggiate mano nella mano, abbracci o baci, gesti che mai e poi mai avrebbero causato rimostranze se compiuti da eterosessuali. Ecco una parte del post di Manuela Macario.

L’OMOFOBIA SULLA SPIAGGIA DI LIDO DI SPINA DENUNCIATA DA MANUELA MACARIO

Nonostante il mio attivismo, nonostante il ruolo che ricopro, nonostante la mia da sempre affermata omosessualità, in 45 anni di vita è la prima volta che mi capita una vicenda così amara e sconcertante. Sono da sempre cliente affezionata e abituale del Bagno La Baia di Maui del Lido di Spina. Lo sono da prima che gli attuali proprietari lo prendessero in gestione, ormai una decina di anni fa, forse più. La titolare, con aria imbarazzata, mi ha chiamato in disparte per dirmi che alcuni clienti si erano lamentati di comportamenti inopportuni tenuti in spiaggia da me e dalle le “ragazze che stanno con me”. COMPORTAMENTI INOPPORTUNI?! QUALE GENERE DI COMPORTAMENTI INOPPORTUNI?! Questa è stata la domanda che mi è venuta spontanea fare! E invece da quel momento è stato solo un susseguirsi di allusivi riferimenti da parte della titolare e di esplicite e incalzanti richieste da parte mia. Frasi come “cose che in spiaggia non si fanno” aprono un ventaglio di possibilità nelle quali smarrirsi…Mi si muovono accuse calunniose, si allude ad atti osceni in luogo pubblico e non mi dici chi sia stato a fare queste rimostranze?!

La conversazione, ha rimarcato Manuela Macario, era caratterizzata da continue allusioni sull’orientamento sessuale. «A meno che non sia osceno che due donne si tengano per mano. A meno che non sia osceno un bacio, ma cosa c’è di osceno in “un apostrofo rosa tra la parola t’amo”? A meno che quel bacio saffico non sia considerato inopportuno, a meno che mani che si sfiorano non siano considerate “peccaminose”, non saprei dare risposta all’umiliante affermazione priva di concreti contenuti fattami dai proprietari della Baia. Le cui allusioni al mio e delle mie amiche orientamento sessuale e affettivo erano più che sottointese». Manuela Macario ha poi così concluso il suo commento sull’episodio di omofobia subito: «E’ giusto offendermi con tali supposizioni? E’ giusto mettermi al corrente con quella faccia di chi dice “ te lo dico così magari la prossima volta cercate di essere più discrete”? Nulla di tutta questa vicenda è giusto. Non è giusto che qualcuno nel 2017 ci si permetta di calunniare e diffamare persone stimate e oneste, non è giusto che per la prima volta in 45 anni mi senta trattata come una cliente di serie b».

Foto copertina: screenshot da foto del profilo Facebook di Manuela Macario

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