Le ombre su Ugo Forello, il candidato M5S a Palermo

08/06/2017 di Redazione

C’è qualche ombra sul passato di Ugo Forello, avvocato e imprenditore, candidato sindaco a Palermo per il Movimento 5 Stelle. Lo racconta oggi un articolo della Stampa a firma di Ilario Lombardo ricostruendo gli affari di famiglia dell’aspirante primo cittadino.

GLI INTERESSI DELLA FAMIGLIA DEL CANDIDATO M5S A PALERMO UGO FORELLO

Nello studio di Forello, che è stato a lungo leader di Addiopizzo, associazione che si batte contro le estorsioni della mafia in Sicilia, lavorava il figlio di una pm accusata di corruzione, Silvana Saguto, la stessa che si espresse positivamente rispetto ad alcune attività imprenditoriali della famiglia dell’attuale candidato:

Il cugino e lo zio, Giuseppe e Lorenzo Forello, gestiscono il Millionaire Bingo, a Moncalieri, provincia di Torino, una delle più grandi sale d’Europa. E a Palermo il Las Vegas Big Bingo, riaperto due anni fa dopo essere stato confiscato al clan mafioso di Nino Rotolo. Per evitare la chiusura e la perdita dei posti di lavoro scese in piazza la Cgil. Proprio in quei giorni un magistrato denunciò: «Cosa nostra ha tentato di riprendersi la sala Bingo. Solo un imprenditore è risultato avere i requisiti necessari. E con lui stiamo chiudendo la trattativa». Quell’imprenditore era Giuseppe Forello, cugino di Ugo. Ma qui è interessante soprattutto il nome del magistrato: Silvana Saguto, ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo rinviata a giudizio il 25 maggio dalla procura di Caltanissetta. Saguto è accusata di vari reati, tra cui la corruzione, per la gestione dei beni confiscati.

 

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Forello ha precisato che la collaborazione con il figlio della pm è successiva alla vicenda gudiziaria ed è stata svolta a titolo gratuito. Ma nello studio Palermo Legal del candidato M5S ha lavorato anche una sua cugina, figlia di Mario Caniglia, il cui nome spunta nell’inchiesta su Saguto perché il magistrato si rivolse a lui per ottenere 6 chili di ventresca e poi gamberoni da portare a una cena. La Stampa ricorda:

Dopo la cena, Caniglia, intercettato, espresse un desiderio a Saguto: «Non mi dispiacerebbe avere un’altra amministrazione giudiziaria».

I Forello sono soci anche in una società del settore alberghiero.

(Foto da archivio Ansa)

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