Nunzia De Girolamo, gli «stronzi» e i «coppetielli»

Le conversazioni di Nunzia De Girolamo, attuale ministro delle Politiche Agricole e Forestali del governo Letta, per decidere le nomine in alcune Asl campane finiscono oggi sul Fatto Quotidiano in un articolo a firma di Vincenzo Iurillo, che racconta uno spaccato della vita politica italiana piuttosto “suggestivo”:

Verso la fine cade sul Fatebenefratelli di Benevento, un ospedale religioso convenzionato. La De Girolamo è arrabbiata con loro. Li chiama “stronzi”. Due volte. Poi si rivolge a Rossi: “Michè, scusami, al Fatebenefratelli facciamo capire che un minimo di comando ce l’abbiamo. Altrimenti mi creano coppetielli con questa storia. Mandagli i controlli e vaffanculo!… Io non mi permetto di farlo, però ad essere presa per culo da Carrozza, quando poi gli ho dato tanta disponibilità ogni volta che mi hanno chiesto, Miché”. Giovanni Carrozza, citato nel colloquio, è il direttore amministrativo del Fatebenefratelli. Per capirci, Miché, ovvero Michele Rossi, è molto riconoscente alla De Girolamo.

 

Nelle conversazioni ci sono altre frasi interessanti:

“Dove dovremmo metterlo? – si chiede la De Girolamo – a Sant’Agata che Valentino (il sindaco, del Pd, ndr) è uno stronzo? Cioè, nemmeno è venuto da me”. Rossi però le spiega che Valentino “ha incassato intelligentemente” i problemi da loro creati. Ad un certo punto Nunzia pone un veto sul collocare una struttura a Forchia: “No, Forchia no! Preferisco poi darlo ad uno del Pd che ci vado a chiedere 100 voti…”. Qualche decina di minuti prima il “direttorio” aveva affrontato il caso del controllo in un negozio di latticini. Parla Luigi Barone: “È l’amico di Nunzia e mio amico… vende le mozzarelle accanto al Maxim’s… è un bravo ragazzo, insomma!”. Purtroppo per lui una funzionaria dell’Asl gli ha appena sequestrato “un bel po’ di roba – sottolinea Barone – tre, 4000 euro… più la sanzione”. Si stabilisce, quindi, di parlare con tale Tommaso.

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