Nostradamus ha previsto l’attentato a Parigi? No è una bufala

Attentato a Parigi, è stato previsto da Nostradamus? No: dopo pochi giorni dai tragici fatti della capitale francese, è girato in rete un fantomatico testo estratto dal noto astrologo francese del 1500, che ha scritto i libri delle Profezie. Testi estremamente vaghi e spesso utilizzati per predire eventi futuri, tanto è possibile rintracciare nelle parole del francese praticamente qualsiasi evento accaduto negli ultimi decenni. Questo, nell’ipotesi che Nostradamus abbia effettivamente scritto queste o quelle quartine.

NOSTRADAMUS HA PREVISTO L’ATTENTATO A PARIGI? NO

Per quanto riguarda il testo che è girato dopo l’attentato a Parigi, il problema è di diverso tipo.

“La grande guerra inizierà in Francia e poi tutta l’Europa sarà colpita, lunga e terribile essa sarà per tutti… poi finalmente verrà la pace ma in pochi ne potranno godere… Ci saranno tanti cavalli dei cosacchi che berranno nelle fontane di Roma… Roma sparirà e il fuoco cadrà dal cielo e distruggerà tre città. Tutto si crederà perduto e non si vedranno che omicidi; non si sentirà che rumori di armi e bestemmie. I giusti soffriranno molto… Roma perderà la fede e diventerà il seggio dell’Anticristo. I demoni dell’aria, con l’Anticristo, faranno dei grandi prodigi sulla terra e nell’aria e gli uomini si pervertiranno sempre di più”

Al di là dell’attendibilità o meno di Nostradamus, c’è da dire che il sedicente profeta queste parole – arrivate anche sulle pagine di grandi giornali – non le ha mai scritte.

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Lo spiega ottimamente Bufale un tanto al chilo.

Una rapida ricerca fra le quasi 950 quartine ufficiali non dà infatti nessun risultato che si avvicini nemmeno lontanamente a quello che il buon Nostradamus avrebbe scritto, senza contare che anche così la profezia sarebbe risultata talmente vaga da poter essere prima o poi collegata con una qualche guerra incominciata in Francia.

Altrettanto rapida è la ricerca che dimostra che queste parole sono apparse per la prima volta su siti internet italiani. Insomma, prima di credere ai profeti di sventura, assicuriamoci almeno che abbiano effettivamente scritto le parole che gli affibbiamo.

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