Il nonno prestò soldi al Pci di Togliatti, ora il nipote chiede 22.300 euro al Pd di Renzi

16/11/2017 di Redazione

Il nonno diede soldi al Pci di Palmiro Togliatti. Il nipote, a più di 70 anni da quel prestito, vuole ora la restituzione del denaro, e chiede 22.300 euro al Partito Democratico di Matteo Renzi. Protagonista della singolare vicenda è Claudio Maltinti, un 61enne di Altedo, una frazione del comune di Malalbergo, in provincia di Bologna, che con sua moglie Maria ha scoperto in casa alcune obbligazioni sottoscritte nel 1946 con il Partito Comunista Italiano dal nonno Raffaele Cini, negli anni ’40 giovane militante di sinistra. Dopo il ritrovamento gli eredi hanno deciso di provare ad incassare i soldi dando l’incarico di recuperare il credito ad un’associazione che tutela i risparmiatori, Agitalia. Lo racconta oggi il quotidiano Il Resto del Carlino.

IL NONNO PRESTÒ SOLDI AL PCI, IL NIPOTE CHIEDE 22.300 EURO AL PD

Rovistando tra gli oggetti del nonno precisamente sono state trovate sei obbligazioni sottoscritte con il Pci per un valore di 100 lire l’una, una cifra a quei tempi ragguardevole. Oltre 22mila euro di oggi. «I titoli sono stati fatti stimare da un nostro consulente contabile – ha spiegato Giovanni Rossetti di Agitalia – che ha calcolato, tra interessi, rivalutazione e capitalizzazione dal primo marzo 1946 ad oggi una cifra creditoria di 22.300 euro.» All’associazione viene dunque conferito l’incarico di «recuperare quel denaro dal Partito Democratico che subentra a tutti gli effetti giuridici nel rapporti debitori e creditori del Partito Comunista italiano dell’epoca». «Avendo avuto notizia di altre persone in Italia che hanno chiesto la restituzione dei soldi – hanno affermato marito e moglie –  abbiamo ritenuto di effettuare questa azione con Agitalia. Il nonno di mio marito aveva acquistato quelle obbligazioni dopo tanti sacrifici, e con l’idea di risparmiare per la famiglia».

(Foto: ANSA / MASSIMO PERCOSSI)

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