Non ci resta che Bronson

Sono nata nel Balubistan, paese in cui tuttora risiedo, dove pago tasse che finanziano la bellezza, l’onestà e l’intelligenza. Lo conoscete? Qui nel Balubistan nell’ultimo quarto di secolo abbiamo visto solo cose favolose. Siamo stati governati per lungo tempo da un fotomodello senza età che era proprietario di metà dei mezzi di comunicazione già di suo e che poi aveva avuto a sua disposizione quasi tutti gli altri diventando giustamente il nostro sommo vate. Indossava tacchi e parrucca e diceva cose bellissime, tipo che tutti avrebbero avuto un lavoro e che saremmo stati tutti bene. Non è andata esattamente così, ma circa quasi. All’improvviso egli ci ha abbandonato ed è andato a vivere con dei cani. Cani veri, di quelli che fanno bau, forse perché si era stufato dei cani di porcellana che aveva prima.

Poi è arrivato un uomo magro e triste, che ha detto che avevamo esagerato con la ricchezza e gli sprechi e che dovevamo rassegnarci a diventare più poveri. A noi pareva di avere solo mutui, rate per televisori e smartphone sempre più grandi e stipendi sempre più miseri, ma ovviamente ci eravamo sbagliati. A volte noi Balumbi del Balumbistan non sappiamo guardare la realtà, ma per fortuna abbiamo sempre trovato chi ci ha indicato la strada. Infatti, dopo questo sacrosanto bagno di umiltà, è arrivato a illuminarci la rotta il nostro nuovo faro, che anche lui è bellissimo e sembra essere molto attaccato alle bestiole che lo seguono in ogni dove. Gira con gatti di marmo molto espressivi nella loro fissità e nutrie che sembrano cocker, vestite e pettinate molto bene. Dice che tutto è perfetto e sicuramente ha ragione. Come potrebbe essere diversamente? Non è meraviglioso vivere in un paese guidato da anime così amanti della natura?
Andiamo avanti così, di bene in meglio, senza che alcun problema ci affligga. Per esempio adesso, siccome qui nel Balubistan siamo scevri di preoccupazioni, andremo a votare per decidere per quanto tempo è giusto continuare a fare buchi nell’acqua per estrarre il contenuto della Terra. Pare che l’anno prossimo saremo chiamati a stabilire se è giusto scopare il mare con la forchetta a tre rebbi o se sia preferibile quella con quattro. Son questioni che vale sempre la pena affrontare.
Nessuno ci consideri ingrati se ultimamente guardiamo con crescente simpatia la folgorante ascesa di Bronson, la capra di Possibilandia, che sta diventando ogni giorno sempre più l’amico che non avevamo. Certo, tecnicamente egli si configura come un extracomunitario (Possibilandia non è un paese appartenente al UEB, Unione degli Emirati del Balubistan), ma un personaggio di tale spessore non può e non deve essere ignorato e tantomeno ghettizzato. Bronson è bravo, lavoratore, fedele e onesto: queste virtù sono lo zoccolo duro del nostro Paese. E Bronson di zoccoli ne sa qualcosa.
Anche se viviamo nel migliore dei mondi che esistano e abbiamo la fortuna di essere sempre guidati dal meglio del meglio, sappiamo per esperienza che l’avvicendarsi di geni della galassia nella gestione della Res Baluba non può che portare gioia e felicità. Così, pur dichiarandoci pienamente soddisfatti di ciò che il presente ci dona a piene mani, non possiamo ignorare che nel nostro futuro potrebbe avere il suo bel perché mettere un Bronson a capo dell’esecutivo.

Share this article