Neri Parenti attacca le «signorine» che denunciano (e così dimostra perché nel cinema c’è tanta paura a farlo)

Segnatevi queste parole. «Denunce anonime? Non me lo spiego. Se cerchi la notorietà e poi fai l’intervista a volto coperto, non hai la notorietà e poi non è un aiuto per la tua carriera professionale: io una di quelle ‘signorine’ non la prenderò mai nei miei film». Risponde così il regista Neri Parenti alle domande di Massimo Giannini su Radio Capital, nel corso di un’intervista sul caso delle presunte molestie sessuali da parte di Fausto Brizzi, dopo la denuncia di dieci attrici – alcune a volto coperto – nel corso della trasmissione Le Iene.

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NERI PARENTI, L’INTERVISTA A RADIO CAPITAL

Le chiama ‘signorine‘ e dice che per loro non ci sarebbe stato spazio in un film. Per la loro propensione a denunciare i comportamenti scorretti, forse? Perché costituiscono un problema per chi – consapevole di come funzioni quel mondo – trova in loro una sorta di ostacolo verso i suoi propositi? O c’è qualcos’altro che ci sfugge?

Le parole di Neri Parenti in difesa di Fausto Brizzi («lo conosco da tanti anni, non penso possa mettersi a fare queste cose che sono deprecabili, non credo a questa storia»), quasi per conseguenza diretta, cercano di gettare discredito sulle figure femminili che hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco e di tirar fuori dagli armadi della memoria delle vicende personali piuttosto dolorose.

Il regista non ha negato che nell’ambiente del cinema certe cose capitino. Ma è sembrato voler minimizzare, sviare l’attenzione, far ricadere – in qualche modo – una responsabilità sulla figura femminile. Anche quando questa trova il coraggio di denunciare.

NERI PARENTI, IL COMMENTO DEI SOCIAL NETWORK

L’idea di Neri Parenti, a quanto pare, non è passata inosservata. Sui social network sono in tanti ad attaccarlo e a ritenere piuttosto scivolose le sue parole. «Neri Parenti ha dimostrato cosa succede se una donna denuncia: non lavora più nel cinema», «Perché vi stupite dei suoi commenti? Avete visto come sono rappresentate le donne nei suoi film?», «Ha perso un’occasione per tacere»: sono soltanto alcune delle frasi con cui, in questo momento, vengono analizzate le sue dichiarazioni.

Insomma, sembra proprio che la sua intervista abbia sollevato un polverone su un tema molto sensibile e attuale. Forse potrebbe essere necessaria una precisazione che possa fare chiarezza sul suo modo di vedere la questione. Detta così – nuda e cruda – la sua intervista sembra sottintendere che se parli e denunci sei fuori dal giro. E non può essere accettabile.

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