«Negro fai schifo»: aggressione sul campo di calcio, e nessuno fa niente

Oggi Repubblica roma pubblica l’ennesima notizia di vili offese razziste, questa volta provenienti da un campo di calcio di serie D.

RAZZISMO E CALCIO

Ecco cosa sarebbe successo

«NEGRO di merda, brasiliano puzzi», è stato offeso dal primo minuto fino alla fine della partita di calcetto. La vittima degli insulti xenofobi ha incassato le provocazioni per tutti i 90 minuti senza fiatare, poi si è infilato negli spogliatoi ha svestito la divisa, ha indossato una tuta e si è diretto dai carabinieri per denunciare lo spiacevole episodio.

Un vergognoso show razzista, con scenario lo scontro fra Valle Aurelia e Olimpia Roma in Serie D. Il presunto autore degli insulti rischia di andare a processo, per diffamazione aggravata dall’odio razziale

E’ il 7 dicembre del 2012 quando le due squadre della Valla Aurelia e dell’Olimpia Roma si affrontano in un campetto nella periferia romana. Un giocatore dell’Olimpia inizia però a punzecchiare l’allenatore/calciatore della squadra avversaria, un brasiliano amico stretto dell’ex centrale della Roma, Aldair. Il presunto provocatore e la vittima sono seduti in panchina ad appena otto metri di distanza: «Fai schifo, tornatene nel tuo paese», gli dice una prima volta. L’altro non risponde e continua a dare indicazione ai suoi uomini in campo. «Negro di merda», aggiunge in seconda battuta. Sarà questa la «colonna sonora» di tutta la partita senza che nessuno intervenga per zittire il provocatore. E ancora:«Fai schifo, puzzi». Tra l’altro i due quel giorno, non si erano affrontati in campo, non c’era stato, perciò, nessun contatto di gioco, tunnel, dribbling o pallonetto che potesse lontanamente “giustificare” una reazione tanto rabbiosa.

Ora sta al giudice decidere se rinviare l’uomo a giudizio

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