La paura nel M5S dopo la morte di Casaleggio: «Ora rischiamo di esplodere»

13/04/2016 di Redazione

La morte di Gianroberto Casaleggio genera inevitabilmente un vuoto al vertice del Movimento 5 Stelle. E non è difficile immaginare che presto per colmarlo comincerà un’aspra partita interna tra i maggiori esponenti. Chi prenderà il posto del fondatore milanese? Al momento con ci sono soluzioni in campo. Di sicuro c’è il rischio di piombare nel caos. Lo raccontano Annalisa Cuzzocrea e Matteo Pucciarelli su Repubblica:

La paura è il caos. Il timore, all’interno del direttorio e nel girone più vicino ai prescelti da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, è che la morte del cofondatore del Movimento – dopo i giorni del commiato e del dolore – lasci in eredità una guerra per bande impossibile da gestire per chi rimane. «Beppe deve tornare al suo posto, almeno per un po’», dice una delle parlamentari più vicine ai vertici. Sottovoce, facendo attenzione che nessuno la ascolti. La direttiva impartita dall’ufficio di comunicazione – da quel Rocco Casalino il cui posto ora è pesantemente in bilico – è non parlare, non dare interviste. «Non c’è alternativa – racconta lei – Davide Casaleggio può avere un ruolo tecnico, ma non è come il padre. E certo, Di Maio potrebbe essere la guida politica o far parte di un triumvirato insieme a Roberto Fico e Alessandro Di Battista, ma tutto questo deve passare da un voto. Gianroberto li aveva scelti come coordinatori, la rete li aveva ratificati, ora ci dev’essere un nuovo passaggio per dare autorevolezza a quei nomi».

M5S, I NOMI PER LA SUCCESSIONE A GIANROBERTO CASALEGGIO

Ma chi potrebbero essere  nuovi timonieri del Movimento 5 Stelle dopo la morte di Gianroberto Casaleggio? Nella sfida per la successione al manager non possono non essere annoverati i membri del direttorio Roberto Fico, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Insieme a loro anche Davide Casaleggio, che lavora con il padre dal 2009, che negli ultimi anni è sempre stato coinvolto nelle decisioni importanti e che gode della fiducia dello staff. Nella partira c’è poi da tener presente il peso delle correnti di parlamentari M5S, come l’asse del Nord (che aveva tentato di cacciare la responsabile della Camera Ilaria Loquenzi, composto da Giorgio Sorial, Laura Castelli, Federico D’Incà, Silvia Benedetti) e lo schieramento di Federico Piazzarotti (che chiede un congresso in cui si decidano ruoli e obiettivi del Movimento e una struttura che dia loro forma.

(Foto di copertina: ANSA / LUCA ZENNARO)

Share this article