Il Movimento 5 stelle e la «censura» sui film al Nuovo Cinema Aquila (tra cui quello sul canile della Muratella)

12/03/2017 di Redazione

«Nel Municipio V di Roma si sta consumando un grave atto di censura della libertà di espressione, ufficializzato ieri in un comunicato del Presidente Giovanni Boccuzzi pubblicato sulla pagina web istituzionale, in cui si annuncia il blocco del tavolo partecipato che ha organizzato finora il Nuovo Cinema Aquila e si avoca al Municipio la programmazione cinematografica». Inizia così il duro comunicato dello Spazio comune Nuovo Cinema Aquila.

Cosa succede?

I FILM “CENSURATI” DEL NUOVO CINEMA AQUILA

Non piace la programmazione della settimana 13-20 marzo. Tra queste c’è un film documentario “Piccolo mondo cane”, che parla dell’esperienza dell’autogestione del canile comunale di Muratella. Una testimonianza critica nei confronti dell’amministrazione Raggi.

Per questo post Facebook – raccontano dallo SCCA – l’assessora alla cultura Maria Teresa Brunetti ha inviato una mail in cui si negava il consenso alla proiezione di un film documentario. La proiezione – spiegano i cittadini – per esplicita dichiarazione dell’assessora, non si sarebbe potuta svolgere perché un post su Facebook degli ex lavoratori aveva annunciato la notizia accompagnandola con una critica alla sindaca Raggi.

Non solo, non convincono le proposte della campagna BDS, movimento non violento per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni nei confronti di Israele e “contro l’apartheid del popolo palestinese”. Perché l’amministrazione municipale si è messa di traverso? La risposta del municipio è netta: non sono state rispettate le norme che prevedevano l’embargo sulla programmazione.

“Il rispetto delle regole è un presupposto fondamentale dell’Amministrazione del V Municipio e di Roma Capitale. Poiché durante il percorso di co-programmazione delle iniziative da svolgere al Nuovo Cinema Aquila alcune regole, prima fra tutte la pubblicazione e la diffusione di materiale non autorizzato, non sono state rispettate, nonostante reiterati inviti, siamo costretti a rivedere il programma delle settimane a venire. Come fatto finora, continueremo ad individuare le iniziative da svolgere al cinema, con le proposte provenienti dal territorio e con film che tengano conto di aspetti socio-culturali di pubblico interesse ed adatti ad ogni fascia della popolazione, che siano rispettosi delle diversità e dei diritti dei popoli”

In realtà i gestori del Nuovo Spazio raccontano una realtà diversa.

Il presunto mancato “rispetto delle regole” è nient’altro che un pretesto per portare a termine un’operazione inaccettabile di censura: il programma del cinema era stato infatti condiviso e comunicato ufficialmente al Municipio da settimane, nessuna riserva era stata mai espressa fino ai fatti sopra descritti. Il tavolo di programmazione è sempre stato aperto alle proposte portate in presenza e a quelle riportate, per tramite del Municipio, da altri territori. Il suo regolamento non è, come sostengono oggi l’assessora Brunetti e la presidente del Consiglio Violi, da riscrivere: deve piuttosto essere resa esplicita, e semmai migliorata, la prassi finora seguita e sempre riconosciuta, al tavolo e pubblicamente, dalla stessa amministrazione del Municipio come esperienza di grandissimo valore. Vogliamo ricordare che i cittadini riuniti dietro la sigla di SCCA non si sono dati altro tipo di organizzazione se non quella assembleare, aperta e ampiamente pubblicizzata, dell’appuntamento settimanale insieme al Municipio nel foyer del cinema. SCCA è un’idea che ha riunito un movimento di cittadini senza la cui azione – è bene ribadirlo – il Cinema Aquila sarebbe ancora chiuso.

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