Morto il regista Jonathan Demme. Ha diretto il Silenzio degli innocenti e Philadelphia

Dalle vette raggiunte con il Silenzio degli innocenti e Philadelphia, al documentario Enzo Avitabile music life. Spaziava in ogni campo l’esperienza di Jonathan Demme, regista statunitense che oggi è scomparso a New York dopo aver lottato a lungo con un tumore all’esofago. Demme, 73 anni, è stato una delle menti più brillanti del cinema internazionale.

LA CARRIERA DI JONATHAN DEMME

Il Silenzio degli innocenti (1992) è stato inserito nella classifica dei migliori 100 film di sempre ed è stato uno dei pochi a ottenere i cinque premi Oscar più importanti (quello per il miglior film, per il miglior regista, per il miglior attore, per la migliore attrice e per la sceneggiatura). Tratto dal romanzo omonimo di Thomas Harris, ha saputo dare una consistenza cinematografica straordinaria al personaggio di Hannibal Lecter.

La cosa più difficile, del resto, non è raggiungere il successo, ma confermarlo. Demme ci riuscì soltanto un anno dopo, nel 1993, con la realizzazione di una pellicola come Philadelphia che garantì a Tom Hanks la vittoria del premio Oscar come miglior attore. La pellicola, che ha affrontato il tema dell’AIDS in un’ottica mai presa in considerazione in precedenza, venne resa preziosa dalla qualità della trama, dall’interpretazione degli attori, ma anche dall’originalità delle colonne sonore, firmate da artisti del calibro di Bruce Springsteen e Neil Young.

Fu proprio la musica l’altra grande passione di Demme. Non a caso, la sua produzione più recente si basa proprio sull’attività di documentarista musicale, trattando aspetti della personalità dello stesso Neil Young, di Enzo Avitabile (che lui stesso definì «Il figlio spirituale di John Lennon») e di Justin Timberlake. L’ultima apparizione in Italia del regista risale al 2015 quando, al Festival del Cinema di Venezia, svolse il ruolo di presidente di giuria della sezione «Orizzonti».

(FOTO: Famous/Ace Pictures via ZUMA Press)

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