Morto Giuliano Sarti, il portiere della Grande Inter

«Sarti, Burgnich, Facchetti…». Dell’incipit di quella che sembra una filastrocca (ma che è l’inizio della formazione più vincente della storia dell’Inter) ne è rimasto solo uno. Dopo Giacinto Facchetti – scomparso nel 2006 – ci lascia anche Giuliano Sarti, 83 anni, uno dei più grandi portieri del calcio italiano.

LA CARRIERA VINCENTE DI GIULIANO SARTI

Sarti aveva giocato anche per squadre come Fiorentina e Juventus e, naturalmente, per la nazionale italiana negli anni Sessanta. Con la squadra nerazzurra allenata da Helenio Herrera era stato in grado di aggiungere al suo palmarés due scudetti, due coppe dei Campioni e due coppe Intercontinentali. I tifosi viola, invece, lo ricordano come l’estremo difensore del primo scudetto della squadra di Firenze. Un vincente, insomma.

Una vita sui campi di calcio, fino al 1970. E un modo di interpretare il suo ruolo completamente diverso rispetto ai suoi contemporanei. Sarti era il portiere che restava in piedi fino all’ultimo, che guardava negli occhi i suoi avversari, che avanzava verso di loro, quasi a sfidarli. Riusciva a ipnotizzare l’attaccante, anticipando le sue mosse. Un rivoluzionario dell’area di rigore.

IL CORDOGLIO DEL MONDO DELLO SPORT PER LA MORTE DI GIULIANO SARTI

Dal Celtic – storico avversario dell’Inter nella coppa dei Campioni del 1967 – alla Fiorentina, passando ovviamente per il club nerazzurro, sono tanti i post sui social network che hanno ricordato Giuliano Sarti.

«Il simbolo di un’era – si legge nel comunicato stampa dell’Inter -, quella firmata dal presidente Angelo Moratti e da Helenio Herrera, che mise il club nerazzurro e la città di Milano al centro delle cartine d’Europa e del mondo». Un’intera generazione di tifosi condivide commossa.

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