A Montevarchi ai bimbi morosi, in mensa verrà servito solo pane e olio

09/11/2017 di Redazione

Montevarchi, Arezzo: ai bimbi morosi col pagamento della mensa scolastica, verrà servito solo pane e olio. È la misura di recupero crediti decisa dalla giunta di centrodestra che amministra il comune toscano. Da quelle parti la «fettunta», cioè la bruschetta, è quasi un culto, ma per dei minori in crescita mangiare solo quello tutti i pranzi non è certo sano. E l’obiettivo della sindaca Silvia Chiassai non era certo quello di inserire un menù della tradizione, ma quello di mettere fretta ai genitori insolventi.

Il provvedimento che prevede pane e olio è entrato in vigore lunedì e in pochi giorni ha drasticamente ridotto il numero dei morosi, passati da 1.738 a otto, come riporta il Corriere della Sera. A diffondere il dato è la sindaca, che assicura che i bambini morosi non provengono da «famiglie in difficoltà economiche». E aggiunge che «nessun bambino è rimasto e rimarrà senza mangiare».

LA DIETA A PANE E OLIO DEL COMUNE DI MONTEVARCHI DIVENTA UN CASO POLITICO NAZIONALE

La misura estrema del pane e olio, però – come ovvio – ha alzato un gran polverone: è una dieta carente, che sicuramente non è consigliata da nutrizionisti e pediatri. E c’è poi una considerazione più ampia: è giusto che le colpe dei padri ricadano in questo modo sui figli, discriminati da un menù frugale davanti a tutti i compagni di classe? Insegnanti, pedagogisti e cittadini si sono sollevati: «È una discriminazione, un’intollerabile nemesi storica», avrebbero commentato, secondo il Corriere della Sera.

Il caso del menù pane e olio è diventato anche politico, varcando i confini di Montevarchi: alcuni deputati Pd hanno presentato un’interrogazione parlamentare, mentre a livello locale lo ha fatto la vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, la dem Lucia De Robertis. La richiesta è di ritirare subito il provvedimento, ma la sindaca non cede: «Ho trovato una voragine da 500 mila euro nel bilancio per le morosità di mense e trasporti per la stragrande maggioranza da famiglie non in difficoltà economiche». E nell’immediato ha deciso due mesi di tolleranza, così fino a dopo Natale nessun bambino pranzerà a pane e olio.

Foto copertina: Pixabay

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