Monte Paschi Siena, e ora cosa succede?

12/12/2016 di Redazione

Monte Paschi Siena, e ora cosa succede? Per salvarsi entro la fine dell’anno ed evitare l’intervento dello Stato la banca più antica al mondo (dopo il no della Bce ad una proproga di 20 giorni per una ricapitalizzazione) ha ufficialmente lanciato un ‘piano B’. Per recuperare dal mercato i 5 miliardi di euro necessari per il rafforzamento patrimoniale il consiglio di amministrazione di Mps ieri sera ha aperto alla conversione di obbligazioni in azioni coinvolgendo anche la clientela retail. A differenza di quanto avvenuto in una prima fase della conversione, l’istituto di credito senese intenderebbe contattare anche i risparmiatori, circa 40mila clienti, in possesso di bond subordinati. L’operazione dovrà essere necessariamente conclusa entro il 31 dicembre e dovrà ottenere il via libera della Consob.

 

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MONTE PASCHI SIENA, ORA COSA SUCCEDE

Con la conversione, in una prima fase, dei bond istituzionali Monte Paschi Siena ha raccolto circa un miliardo di euro. Con la nuova operazione, da circa 40 mila clienti in possesso di bond subordinati per un totale di 2,16 miliardi di euro, invece, la banca pensa di poter portare a casa una cifra compresa tra il miliardo e il miliardo e mezzo. Un altro miliardo ancora arriverebbe poi dal fondo sovrano del Qatar. Il rimanente dei 5 miliardi di euro, infine, dovrebbe arrivare con un’operazione di collocamento privato: banche di affari guidate da Jp Morgan e Mediobanca andrebbero a cercare investitori con interesse all’operazione. In ogni caso, non è escluso che una parte residuale dei 5 miliardi possa poi essere coperta anche da un contributo dello Stato, che detiene attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze una quota del 4,02%. In caso di fallimento dell’operazione di apertura alla conversione dei bon subordinati, l’intervento dello Stato sarebbe necessario. A quel punto spetterebbe al nuovo governo trovare una soluzione.

Più nel dettaglio, la riapertura della conversione riguarderà bond subordinati con scadenza maggio 2018 venduti agli sportelli Mps nel 2008 con tagli minimi da 1.000 euro per finanziare l’acquisizione di Antonveneta. La Consob per questo tipo di obbligazioni aveva posto il veto a partecipare alla conversione, per i profili di rischio Mifid troppo bassi. Ora ci sarà una nuova trattativa di Mps con la Consob che a metà settimana dovrà decidere se dare il via libera all’offerta.

MONTE PASCHI SIENA, +6% IN BORSA A METÀ GIORNATA

La decisione del cda di Monte Paschi Siena, presiuduto da Alessandro Falciai, è stata molto apprezzata dal mercato. Il titolo Mps in borsa a Piazza Affari si è assestato ad un a quota 20,75 euro (+6,41%) – pochi minuti dopo le 13 – dopo aver toccato – pochi minuti dopo l’apertura – un massimo di 21,50 euro ed un rialzo del 10%.

(Foto di copertina: EPA / MATTIA SEDDA)

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