La vera storia dei 3 milioni di euro «spesi» dalla Mogherini per i piatti

Tre giorni da il quotidiano britannico Daily Telegraph ha accusato l’Alto commissariato per la Politica Estera Ue guidato da Federica Mogherini di aver speso circa 3 milioni di euro in servizi di piatti, posate, bicchieri e suppellettili varie «adatti ad un imperatore».

 

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MOGHERINI, LA RISPOSTA ALLE ACCUSE –

Secondo l’autore dell’articolo, Matthew Holehouse, la struttura di Bruxelles avrebbe sborsato una cifra di circa dieci volte superiore il budget impegnato dalla Casa Bianca per l’acquisto di un suo servizio da cena. In realtà le cose sono andate diversamente. Spiega oggi Il Messaggero:

Tornando all’acquisto delle porcellane, la Mogherini ieri ha precisato su Twitter che i 3 milioni non sono il costo reale, bensì un tetto massimo e ipotetico di spesa previsto in un appalto di 4 anni che consente un risparmio rispetto al passato. Da Bruxelles si apprende poi che l’appalto non si riferisce a un unico servizio di piatti, ma alla fornitura delle suppellettili per l’intera struttura del Seae, cioè tutte le 140 sedi diplomatiche esistenti sul pianeta. Sedi che, peraltro, hanno già i loro servizi da tavola, acquistati negli scorsi anni: l’appalto infatti riguarda soltanto la sostituzione dei pezzi che si sono rotti o che si romperanno in questi anni. Pezzi che, a quanto pare, sono piuttosto costosi, ma la scelta di servizi così di lusso non è dovuta a una scelta della Mogherini bensì a quella di qualche suo predecessore, magari dell’inglese Catherine Ashton.

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit: Epa / Julien Warnand)

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