Modella sequestrata a Milano, la difesa del presunto rapitore: «È stata solo una trovata pubblicitaria»

25/09/2017 di Redazione

«Chloe Ayling ha inscenato il suo rapimento come trovata pubblicitaria»: così ha detto uno dei due fratelli accusati di averla sequestrata a Milano lo scorso 11 luglio e di aver poi cercato di venderla nel dark web. Michael Herba, 36 anni, è stato arrestato in Inghilterra il mese scorso e su di lui pende una richiesta di estradizione da parte dei magistrati italiani, a cui i suoi avvocati si sono oggi opposti in Tribunale a Londra, sostenendo che l’intero caso sia una finzione, montata proprio dalla stesa modella britannica ventenne. Lo riferisce il Telegraph.

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Il fratello minore di Herba, Lucas, di 30 anni, è stato invece arrestato in Italia quando ha consegnato la modella Chloe Ayling al consolato britannico, lo scorso 17 luglio, dopo 6 giorni di sequestro. I due presunti rapitori – aveva spiegato la ragazza – avevano desistito dal venderla del dark web per 300.000 euro, dopo aver scoperto che aveva già una figlia. Un dettaglio che andava contro alle regole del gruppo di cui sono accusati di far parte, il Black Death.

LA DIFESA DEL PRESUNTO RAPITORE: «IL SEQUESTRO DELLA MODELLA È  STATO SOLO UNA TROVATA PUBBLICITARIA»

Sono molti i dettagli che fin da subito hanno suscitato dubbi sulla veridicità delle accuse mosse da Chloe Ayling: la modella racconta di essere stata tratta in inganno da un finto shooting fotografico a Milano e di essere poi stata drogata e infilata nel bagagliaio di una macchina. I suoi rapitori, appartenenti a Black Death, l’avrebbero quindi messa all’asta nel deep web per 300.000 euro, salvo poi desistere alla scoperta dell’esistenza della figlia della modella ventenne. A quel punto avrebbero quindi deciso di riportarla a Milano, per riconsegnarla al consolato britannico.

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Una storia spaventosa, se confermata, che ha acceso nel nostro Paese e non solo l’allarme su quello che si nasconde nel dark web. In questa vicenda, però, c’è più di un dettaglio che non torna, come ha sottolineato alla Corte di Londra l’avvocato di Michael Herba, George Hepburne Scott, opponendosi all’estradizione del suo assistito.Ci sarebbero, per esempio, immagini di Chloe Ayling che fa shopping a Milano insieme al suo rapitore. «Un’anomalia in un rapimento», ha spiegato l’avvocato. O ancora risulterebbe che il presunto rapitore abbia fatto colazione in un bar di Milano insieme alla modella appena prima del suo rilascio, in attesa dell’apertura del consolato britannico. La conclusione a cui giunge il legale è che «le autorità italiane sono state ingannate» e che il rapimento è stata solo una trovata pubblicitaria. Prova ne sarebbe – sempre secondo la difesa di Herba – che in passato Chloe Ayling abbia cercato di mettersi in mostra con delle foto che la ritraevano sulla scena di un attacco terroristico sugli Champs-Elysees di Parigi.

Il giudice Paul Goldspring ha fatto notare che a supporto della tesi della difesa del presunto rapinatore ci sono solo dettagli portati alla luce dalla stampa e ancora non verificati. La sentenza sull’estradizione è attesa venerdì.

Foto copertina: ANSA/ TV FRAME DA TG1 RAI

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