«Mio fratello è morto in un incidente». Ma è una truffa per l’assicurazione

Davanti al giudice di pace avrebbe raccontato della morte del fratello era morto in un incidente stradale in Nigeria, solo per incassare, secondo l’accusa, i 175mila euro della polizza sulla vita che il parente aveva stipulato con la compagnia Groupama. Peccato che non c’era traccia dell’incidente. E l’assicurazione ha trascinato in aula il cliente ora rinviato a giudizio.

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Riporta Il Giorno:

A scoprire il presunto inganno è stato un investigatore internazionale, ingaggiato dalla Groupama per fare chiarezza sulla vicenda, che si è recato in Nigeria, nella località dove era avvenuto il presunto incidente stradale, e ha scoperto che al pubblico registro del paese africano non risultava la targa dell’auto alla guida della quale si sarebbe schiantato il fratello dell’imputato; che al comando della polizia non era stato redatto nessun verbale del sinistro; e che infine, alle locali pompe funebri non esisteva il nome del fratello deceduto.

Ricevuto il rapporto dell’investigatore privato il 7 ottobre 2014, l’ufficio antifrode della Groupama il 10 dicembre 2014 ha provveduto a denunciare il 38enne nigeriano per truffa. Nel corso dell’udienza preliminare di ieri l’imputato non ha rilasciato nessuna dichiarazione e non ha chiesto riti alternativi, rito l’abbreviato che, in caso di condanna, consente di beneficiare dello sconto di un terzo sulla pena finale. Ha intenzione di dimostrare la propria innocenza durante il processo

(Foto da archivio Ansa)

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