Minions: all’urlo “ba-na-na!”, l’irresistibile invasione gialla arriva in Italia – RECENSIONE

MINIONS, IL FILM –

Il grande schermo, dopo i Minions, non sarà più lo stesso. Anzi, a dirla tutta, già non lo era da un po’, visto che dopo Cattivissimo me quei cosetti gialli (pillole, supposte, patate, microbanane?) avevano già conquistato il mondo con la loro surreale e goffa follia, con la loro devozione al supercattivo più simpatico che c’è, con il loro modo di stare su questo pianeta, totalmente non sense.

Uno spin-off? No, semmai una parte integrante della saga, una sorta di terzo episodio.

MinionsFilmScarlet

MINIONS, LA RECENSIONE –

Balda e Coffin: persino i cognomi dei (bravi) registi di quest’opera d’animazione sembrano finti, da fumetto. E il segreto di questo racconto pazzo, nostalgico, tanto english e allo stesso tempo americanissimo nei ritmi, è proprio quella finzione che azzanna la Storia, quei personaggi assurdi che contaminano le icone del nostro immaginario. Perché i Minions, sia chiaro, non nascono nel laboratorio di Cattivissimo me, loro ci sono da prima di noi, sempre alla ricerca del loro monolito dall’anima nera: un T-Rex, un faraone, Napoleone, un abominevole uomo delle nevi: tutto va bene, basta che sia un conquistatore senza scrupoli. Da sgambettare involontariamente con l’entusiasmo di questo esercito goffo e surreale, destinato a mandare in rovina chi dovrebbe servire, grazie al talento, quello sì infallibile, di fare la scelta sbagliata al momento sbagliato. Ma sopravvivendo sempre e, nel caso di Kevin, Bob e Stuart, addirittura diventando dei vincenti. Ostinatamente alla ricerca di un pigmalione, anche quando ormai sono delle celebrità.

MINIONS BANANA –

Pronti a perdere tutto per regalare la propria abnegazione a un bastardo che se lo meriti. Perché loro non lo sanno di essere deliziosi e adorabili, si ostinano a disegnarsi cattivi, sorta di Muppets del nuovo millennio come dimostra la scena musicale sul finale, quel Barbara Ann dei Beach Boys (tanta buona musica anni ’60, da Hendrix al mitico Mellow Yellow di Donovan, ma anche Beatles, Rolling Stones, Kinks e Who) che diventa Potato Song, nient’altro che la loro Manà Manà.

MINIONS I DOPPIATORI –

Negli Stati Uniti, dall’uscita in luglio, ha schierato Sandra Bullock come supercattiva – Scarlet -, ma anche Geoffrey Rush, Michael Keaton (i primi Batman e Birdman, per intenderci) e il Mad Man Jon Hamm a dare la voce agli umani, qui ci dobbiamo accontentare di Luciana Littizzetto e Fabio Fazio, efficaci in coppia, con Alberto Angela come sempre autoironico e Selvaggia Lucarelli che si fa apprezzare in un ruolo non suo. La solita sicurezza Riccardo Rossi.
Ma oltreoceano come in Italia le voci umane sono contorno, la forza è quel gramelot assurdo, un misto di italiano, spagnolo, francese e greco (e non solo) con cui i Minions si rendono incomprensibili, per essere poi di fatto, istintivamente capiti dal pubblico. E il gusto dell’immagine e dell’esagerazione – la regina d’Inghilterra che canta e si ubriaca in un pub o che reagisce a un’aggressione con mosse da wrestling -, la capacità di essere politicamente scorretti in modo soave, innocente, irresistibile.
Minions è questo, la gestione di linguaggi complessi e citazioni non banali, l’unione di un cinema quasi muto – o in versi, quelli che fanno quei cosi gialli – e di costruzioni narrative e complesse degne di grandi autori, è divertimento puro, grado di comicità elementare (slapstick, gag al limite dell’ovvietà ma geniali nella loro costruzione e posizionamento) e una gestione quasi beckettiana di altri momenti del racconto, fino a un gusto del melodramma quasi anni ’50. E con una gestione semantica del linguaggio rivoluzionaria come il ritorno al passato di una certa estetica, allo stesso tempo innovativa.

Tutto merito dei personaggi ideati da Chris Meledandri, di quel recupero di una poetica antica e sempre efficace (Chaplin e Keaton per i Minions, il Bond alla Sellers per il momento “i gioielli della Corona”, La carica dei 101 per quella Scarlet molto Crudelia, oltre all’atmosfera molto Sixties e alcune derive sci-fi), di un modo moderno di porsi al cinema, senza rinunciare però a un tocco vintage.

MinionsFilmKevinBob

MINIONS, USCITA IN SALA –

E allora proprio l’invasione gialla ci dice che la stagione dei grandi film è ricominciata, che i chiusi per ferie vengono sostituiti dai primi grandi incassi. Perché dal 27 agosto, ci scommettiamo, le sale si riempiranno per cantare “banana!” con i cattivissimi loro.

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