Spariscono dieci mini tasse?

26/01/2016 di Redazione

Per l’evasione fiscale è l’anno dei record: grazie alla dichiarazione dei redditi precompilata e all’attività dell’agenzia delle Entrate è stato l’anno dei record (positivi) per l’evasione fiscale; e ci si aspettano dati ancora migliori alla fine dell’anno, dove peseranno i rientri di capitale dall’Estero. E in tutto questo, ci si prepara a rimuovere una serie di adempimenti fiscali farraginosi in grado di far procedere ancora più rapidamente gli accertamenti fiscali e ridurre, in ipotesi, ulteriormente il carico fiscale su famiglie e imprese.

EVASIONE FISCALE, L’ANNO DEI RECORD POSITIVI

Su Repubblica parla Roberto Petrini.

Il 2015 anno record per la lotta all’evasione: il gettito supererà i 14,2 miliardi del 2014. «Accelerazione» del sistema della fattura elettronica con l’introduzione di una dichiarazione Iva «precompilata » e di un archivio in rete, un «cloud», che conterrà lo stato dei versamenti e dei rimborsi di ciascun contribuente. Un decreto allo studio per eliminare una decina di tasse, che «danno poco gettito e molto disturbo» a partire da quelle sul passaporto e sul diploma di laurea. A fare il punto sulle iniziative del governo per 2016 sul fronte delle tasse è il viceministro dell’Economia Luigi Casero, che ha la delega per le questioni fiscali. «Direi che con la lotta all’evasione andiamo bene. Posso anticipare che è andata oltre le aspettative e supereremo il record di 14,2 miliardi di incassi del 2014», spiega Casero. Un risultato che fino all’ultimo era stato messo in forse dalle difficoltà incontrate dopo la sentenza della Consulta che ha «declassato» circa 800 dirigenti dell’Agenzia delle entrate. «Una grande soddisfazione per l’Agenzia, che in un anno così difficile ha continuato a dare il massimo, e per la Guardia di Finanza». I dati disaggregati sono ancora al vaglio, come la cifra definitiva all’ultimo euro: ma gli incassi dovrebbero riguardare, in parti uguali, riscossioni coattive da parte di Equitalia e attività di accertamento, mentre il gettito della voluntary (il rientro dei capitali dall’estero) peserà per la stragrande maggioranza sui risultati solo dal 2016 quando le pratiche saranno chiuse.

L’operazione 730 precompilato avrebbe dato i risultati sperati.

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Molto è attribuibile all’incrocio di banche dati e all’operazione «730 precompilato »: ad esempio, grazie alla disponibilità dei dati in tempo reale l’Agenzia ha sovrapposto le informazioni e ha scoperto che 210 mila contribuenti si erano «dimenticati » la denuncia dei redditi: sono partite lettere istantanee e in 105 mila si sono ravveduti. Lo stesso è avvenuto per le partite Iva: 65 mila contribuenti non hanno presentato il modello, è scattata la lettera, e in 47 mila si sono adeguati. Da considerare anche l’effetto deterrenza dell’Anagrafe dei conti correnti che, attiva a pieno regime dall’estate scorsa (anche sui movimenti del 2014), consente al fisco di conoscere la giacenza media dei conti correnti e facilita l’attività di accertamento.

Per il resto, il governo annuncia ulteriori semplificazioni fiscali, sia sul fronte della normativa che su quello degli adempimenti.

Il piano del governo prevede di varare un provvedimento che dal 2017 indicherà ai contribuenti di comunicare telematicamente all’Agenzia, con cadenza mensile o trimestrale, le fatture emesse e gli importi. Al tempo stesso sarà messo a disposizione di chi paga l’Iva un software gratuito che consentirà di compilare la fattura elettronica on line. «L’Europa pone ostacoli alla obbligatorietà, ma a quel punto la maggior parte dei soggetti coinvolti troverà più comodo usare la fattura on line», commenta Casero. Passaggio successivo: la dichiarazione Iva precompilata o Iva-cloud. Ogni titolare di partita Iva avrà un archivio telematico con tutte le fatture e l’Agenzia invierà un report periodico in cui sarà indicato il dare-avere, cioè l’entità dei versamenti e quella dei rimborsi. Infine la semplificazione. «Posso anticipare che stiamo studiando un decreto che cancella le tasse che danno poco gettito e tanto disturbo», spiega Casero. Nel testo allo studio previste «dieci tasse», tra cui quella per il rilascio del passaporto (73,50 euro) e la tassa sui diplomi universitari (16 euro).

 

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