L’ex assessore Minenna: «Roma rischia di finire nel baratro. Le Olimpiadi? C’era un piano B»

04/10/2016 di Redazione

Sulle Olimpiadi c’era un piano B. Il varco che aveva provato ad aprire l’assessore all’urbanistica Berdini dichiarandosi in alcune interviste possibilista sul dossier presentato dal Coni e dal comitato Roma 2024 non era poi così campato in aria: in Campidoglio c’è chi ha lavorato fino all’ultimo in questa direzione. «Niente cemento nel centro di Roma, tutti d’accordo. Ma con Berdini avevamo pensato ad un progetto che facesse realizzare le infrastrutture nelle periferie. Avremmo fatto una ri-urbanizzazione a costo zero. Niente da fare. È stata una scelta politica» scrive oggi Repubblica attribuendo il virgolettato a Marcello Minenna, ex assessore al bilancio del sindaco Raggi. Non solo i Giochi nel pezzo di Fabio Bogo che ricostruisce gli ultimi giorni in Giunta del professore della Bocconi ex dirigente della Consob.

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Marcello Minenna si dimise il 1° settembre: da quel giorno i 28 dossier preparati proprio dal primo assessore al bilancio della giunta Raggi sono rimasti lettera morta. Cosa c’è in quel fascicolo?

Una tabella che prevedeva di mettere una toppa ai buchi di Atac e Ama, di fare pulizia di poste di bilancio inesistenti, di mappare il patrimonio immobiliare, di aprire canali di dialogo con il Tesoro, la Cassa Depositi e Prestiti e le banche. La marcia di quei 28 dossier si è arrestata. E con i suoi collaboratori in Consob, dove è rientrato ponendo fine all’aspettativa, Minenna si sfoga: “La mia permanenza lì non aveva più senso, era iniziato un regolamento di conti insensato”

Rifiuti, trasporti, patrimonio immobiliare, bilancio corrente. Per Minenna una situazione quella dei conti della Capitale potenzialmente esplosiva:

“Marra, Romeo, Frongia…li ho conosciuti, li ho visti. Non posso pensare che non capiscano la situazione – racconta ancora Minenna – quindi debbo pensare altro: e rilevare che in questi mesi tutta l’attività che era stata affidata a me si è risolta in una paralisi provocata da beghe e impicci “. Una paralisi che – commenta amaro in privato rischia di portare Roma al baratro”.

Photocredit copertina ANSA/ANGELO CARCONI

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