Milano, 14enne viene pugnalato dai ladri. Ma li mette in fuga

13/01/2016 di Redazione

Un 14enne viene pugnalato dai ladri in casa. Poco dopo riesce a metterli fuga. È quanto accaduto accaduto lunedì pomeriggio in un appartamento della zona residenziale di San Siro. Dario, studente al primo anno di liceo scientifico, al ritorno da scuola, scopre due banditi in cucina. Loro lo colpiscono con un coltello. Poi sono costretti a scappare.

 

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MILANO, 14ENNE PUGNALATO: IL RACCONTO

Il giovane è ora ricoverato nel reparto di pediatria dell’ospedale San Carlo. Il suo racconto viene riportato da Elisabetta Andreis e Cesare Giuzzi sul Corriere della Sera:

«Mi sono voltato verso il frigo per prendere la cipolla e lì c’erano quei due uomini. Mi sono pietrificato». I due avevano una sciarpa nera alzata sul viso fino al naso, carnagione chiara: «Penso che fossero stranieri ma sono stati attenti a non dire niente». Uno, appena più basso di lui, indossava jeans e felpa grigia, l’altro pantaloni scuri e felpa nera con strisce bianche, più alto e robusto: «Era lui che brandiva il coltello». La voce di Dario si ferma per un attimo: «È un coltello con la lama lunga e sottile che usiamo per sfilettare il pesce del sushi». Neanche il tempo di capire ed «è subito partito un fendente»: «Come una sciabolata, ma per fortuna non mi ha colpito. Poi un altro colpo, più diretto: il coltello mi si è conficcato nel fianco sinistro. È entrato davanti ed è uscito da dietro».
I due ladri, forse presi dal panico per quella presenza inattesa si voltano e corrono verso la porta finestra: «Gli ho tirato dietro la prima cosa che ho trovato: un cucchiaio di legno. Avevo paura che tornassero indietro. Ma loro sono usciti sul terrazzo e sono saltati giù nel giardino». Dario, invece, rimane lì, seduto in salotto con la lama nel fianco che ancora gli attraversa la carne. In un misto di «terrore e adrenalina» tenta di chiamare la mamma e il papà, entrambi al lavoro. Poi l’allarme al 118 e l’operatore al telefono che si raccomanda di non togliere l’arma per evitare il rischio di emorragie.

(Foto di copertina da archivio Ansa)

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