Milan, c’è il sì di Berlusconi alla trattativa esclusiva per la cessione ai cinesi

Ora c’è il via libera del Cav. Silvio Berlusconi ha dato il suo assenso alla trattativa in esclusiva per la cessione di quote del Milan a una cordata di investitori cinesi. Circa quaranta minuti è durato il consiglio d’amministrazione Finivest a Milano, che doveva servire per la firma del mandato a vendere. Nessuno dei componenti del cda ha voluto rilasciare dichiarazioni circa l’esito della riunione.

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Sono stati visti uscire Marina Berlusconi, Ubaldo Livolsi, Salvatore Sciascia e Roberto Poli, mentre Barbara Berlusconi era in collegamento telefonico. Poi è arrivato la nota ufficiale della holding:

Nella nota si legge che “contemporaneamente è stato sottoscritto un promemoria di intesa, partendo dal quale si darà il via ad un approfondimento della trattativa”. Quanto ai tempi dell’esclusiva, Finivest fa sapere che “il periodo è stato definito in modo da risultare compatibile con la complessità delle tematiche da discutere, le esigenze della società e gli appuntamenti previsti dal calendario delle attività calcistiche”.

Gazzetta.it spiega perché il presidente di Forza Italia si è quindi convinto di trattare:

Sì è ormai convinto, lui che voleva lasciare la sua creatura in “buone mani, mani che garantiscano al Milan un futuro da protagonista”. Nel celebre videomessaggio social Berlusconi aveva anche aggiunto un “preferibilmente in mani italiane” che aveva lasciato disorientata (meglio, irritata) la controparte. Già ieri, anche su questo fronte, si registrava una seconda apertura: fonti americane legate alla Galatioto Sport Partnes (l’advisor della trattativa) si dicevano molto più ottimiste rispetto al giorno delle dichiarazioni di Silvio. Già ieri, anche su questo fronte, si registrava una seconda apertura: fonti americane legate alla Galatioto Sport Partnes (l’advisor della trattativa) si dicevano molto più ottimiste rispetto al giorno delle dichiarazioni di Silvio.

Il quotidiano sportivo precisa però come la firma sull’esclusiva non sia vincolante:

Berlusconi avrebbe sempre la possibilità di fare marcia indietro e tenersi la sua squadra. Semmai lo è sul mercato, se con la firma ogni trattativa verrebbe di fatto congelata per un mese: acquisti, cessioni, eventuale scelta dell’allenatore, rinnovi di contratto, tranne il triennale di Montolivo dato ormai per cosa fatta. Ieri, oltre al pranzo di Arcore, è stata una giornata intensa per tutta una serie di contatti: a fine giornata si registrava un significativo passo avanti. Ma quando il cda formalmente darà all’a.d. Cannatelli il mandato per la firma con la cordata, sarebbe solamente il primo passo di una trattativa comunque lunga e complessa, e dall’esito certamente non scontato.

 

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