Migranti, l’Italia scrive all’Europa: «Stop alla fuga dalla Libia»

15/04/2016 di Redazione

Migranti, l’Italia teme un nuovo esodo dalla Libia e per questo motivo si prepara a scrivere una lettera indirizzata a Bruxelles in cui chiede alle autorità europee di risolvere la crisi «tutti insieme» immaginando un’iniziativa ribattezzata Immigration Compact in risposta al Fiscal Compact voluto dalla Germania dal 2012. Perché solo Bruxelles può gestire l’ondata dalla Libia, ondata che potrebbe essere “incentivata” dalle faide interne legate alle difficoltà del nuovo governo Sarraj.

MIGRANTI, L’ITALIA NUOVO CAMPO PROFUGHI?

Secondo Repubblica l’ondata di migranti provenienti dalla Libia potrebbe trasformare l’Italia in un enorme campo profughi

con l’Austria che alza le barricate al Brennero I numeri giustificano l’allarme del governo, con un aumento del 55 per cento degl arrivi rispetto al 2015, dati addirittura superiori a quelli del 2014. E tra questi non ci sono ancora i siriani, al momento bloccati in Turchia dopo la chiusura della rotta balcanica

MIGRANTI, I PROBLEMI DI TENUTA DEL NUOVO GOVERNO

Roma teme inoltre, come detto, che la nuova ondata di migranti possa arrivare in risposta a un attacco da parte delle fazioni locali al governo di unità nazionale libico entrato in carica 12 giorni fa a Tripoli:

«Possono usare un milione di persone da riversare sulle nostre coste per dimostrare che Sarraj è debole e non controlla il territorio», spiega una fonte del Governo italiano. Di fronte a un quadro tanto a rischio, Matteo Renzi sta studiando l’offensiva italiana in Europa. Se la lettera di proteste di Gentiloni e Alfano di pochi giorni fa a Bruxelles era una specifica richiesta di intervento della Ue contro l’avvio della costruzione della barriera austriaca al Brennero, ora si lavora a una iniziativa organica su tutti gli aspetti del fenomeno migratorio. I tecnici di Palazzo Chigi proprio in queste ore stanno limando la lettera che nei prossimi giorni sarà inviata alle istituzioni europee e agli altri governi del continente

Roma cercherà di far accettare alle cancellerie la proposta di Jean Claude Juncker di smistare automaticamente i migranti richiedenti asilo che arrivano in Europa:

Quindi, la vera novità, l’Italia chiederà che l’Europa, e per questo serve l’ok dei governi, acceleri sugli accordi con i paesi di transito e di origine dei migranti (specialmente di quelli che vengono da paesi non considerati a rischio e i cui cittadini non vengono riallocati dentro all’Ue) A quelli di transito, fondi per non farli passare. A quelli di origine soldi affinché blocchino le partenze

L’Italia è però preoccupata dal fatto che con l’arrivo della bella stagione possano moltiplicarsi gli sbarchi di migranti

Per questo, spiega uno dei ministri impegnati alla stesura dell’Immigration Compact, «stiamo valutando se e come inserire la Libia nella nostra iniziativa». Il punto è capire quanto Al Sarraj riuscirà a dimostrarsi operativo e in grado di controllare il territorio.

MIGRANTI, L’INCONTRO TRA RENZI E MERKEL

Lo scorso 18 marzo Matteo Renzi e Angela Merkel in occasione dell’ultimo consiglio europeo avevano parlato del problema libico con il Presidente del Consiglio che aveva proposto un accordo organico tra Tripoli e l’Unione un po’ come accaduto con la Turchia:

In queste ore tra Palazzo Chigi, Farnesina e Viminale si riflette come esplicitare la richiesta, non facile da portare avanti visto che Al Sarraj non controlla ancora il territorio. A giorni però il premier libico, confidano a Roma, dovrebbe finalmente inviare all’Ue le richieste di aiuto per stabilizzare la sua presenza prima a Tripoli e poi nel resto del Paese. Inizialmente dovrebbe chiedere l’invio di qualche centinaio di addestratori europei, cinquanta dei quali sarebbero italiani. Gli europei, dal canto loro, pressano affinché Al Sarraj chieda anche di estendere alle sue acque territoriali la missione navale europea anti scafisti (la cosiddetta fase 3.2) che al momento opera nel Canale di Sicilia al largo delle coste libiche. Sarebbe un primo passo per tamponare le partenze al quale l’Europa, questa la speranza italiana, potrebbe agganciare un piano di collaborazione con la Libia per stoppare del tutto i barconi. Appunto sul modello del patto ottenuto da Angela Merkel il mese scorso con la Turchia, che in cambio di tre miliardi di euro si è impegnata a tenersi i siriani che partivano verso le isole greche, da dove i richiedenti asilo salivano in Nord Europa attraverso la rotta balcanica. Il messaggio italiano sarà chiaro: «Avete sistemato il fronte balcanico, ora tocca al Canale di Sicilia prima che l’esodo dal Nord Africa diventi insostenibile»

Share this article
TAGS