Michele Emiliano: «Matteo Renzi chiarisca su Denis Verdini»

Michele Emiliano si muove sempre al confine fra serio e ironico, fra battuta e serietà, e la contentezza di aver approvato in Regione Puglia il reddito minimo: il governatore, intervistato dal Fatto Quotidiano, spazia fra politica pugliese e  quadro nazionale e chiede conto al segretario nazionale, e presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, dei movimenti politici nazionali, non del tutto chiari visto il ruolo ormai organico alla maggioranza di governo che sta avendo l’ex braccio politico di Silvio Berlusconi, Denis Verdini.

MICHELE EMILIANO: «RENZI CHIARISCA SU DENIS VERDINI»

«Renzi», dice Emiliano, «a questo punto deve chiarire».

Denis Verdini appoggia il governo appassionatamente. Non crede che sia il caso di discuterne nel Pd?

Alcuni parlamentari eletti per sostenere Berlusconi ora sostengono gli avversari di Berlusconi. È un fatto difficile da metabolizzare, e comunque non ripetibile.

Quindi?
Va chiarito se questi soggetti politici entreranno o meno a far parte delle nostre liste. Non so che idee ci siano al riguardo. Per ora so solo che senza di loro il governo non potrebbe andare avanti.

C’è un processo politico in corso?
È evidente, e vorrei capire dove porta.

Se il Pd ritiene che queste persone non abbiano dignità politica, deve congedarle. Il premier deve portare avanti la legislatura…
Chi è come me nelle periferie deve riordinare gli ospedali, farsi bastare i soldi. Non posso pensare ad astruse formule politiche. Temo che Roma abbia un effetto devastante sul sistema politico, e noto che c’è un progressivo allontanamento del governo dalla concretezza

 

 

Sono parole di un possibile candidato, un competitor di Matteo Renzi per la segreteria del Partito Democratico?

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Emiliano nega ogni intenzione in questo senso.

Ci provi…
Dico che serve una discussione ampia sul prossimo programma di governo. E lancio una proposta all’attuale segretario: affidi a un soggetto terzo la creazione di un programma partecipato.

Come?
Si potrebbero organizzare dei forum in ogni regione, per raccogliere le proposte su ogni tema “dal basso”, dagli iscritti al Pd come dai cittadini.

È una proposta da candidato alla segreteria.
Non ci penso proprio. Sono otto mesi che faccio il governatore della Puglia, e mi voglio dedicare a questo

 

Rimane vero, però, che sui temi concreti le distanze con il presidente del Consiglio dei Ministri sono nette. Ed Emiliano chiede conto proprio a Renzi di quelle che, per lui, sono «incongruenze».

Siete diversi, lei e il premier. Lui fa lo Sblocca Italia che apre alle trivellazioni, lei appoggia il referendum contro le trivelle.
Matteo ha anche firmato gli accordi di Parigi per la de-carbonizzazione dell’industria.

Magari deve decidersi.
Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Non si possono firmare intese internazionali per tutelare l’ambiente e poi fare accordi con aziende che non hanno a cuore lo sviluppo sostenibile. Siamo di sinistra, quindi siamo per le energie pulite e per difendere il mare.

E siete anche per stravolgere la Carta? Il referendum sulla riforma è a ottobre.
Un meccanismo di governo semplificato mi pare positivo, sono orientato a votare sì.

Renzi ne ha fatto un’ordalia : “Se perdo me ne vado”.
Non è corretto né giusto. La Costituzione è sacra, non si possono legare eventuali modifiche alla sorte di un uomo. E poi così crea un fronte anti-Renzi.

Lei è un avversario anche per la Boschi? Sabato scorso leggendo i siti pareva averla invitata a cambiare Regione, poi il ministro ha precisato.
Con Maria Elena abbiamo un bellissimo rapporto, le ho telefonato subito: “Non puoi avere detto quelle cose, ne sono certo”. Lei è molto leale.

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