L’ex assessore Mazzillo: «Il Comune di Roma rischia il commissariamento, l’ho fatto presente e sono stato cacciato»

Sono passate poche ore da quando Andrea Mazzillo, già ex ex fedelissimo della Raggi – è stato il suo mandatario in campagna elettorale –, è diventato anche ex assessore al Bilancio. La sua poltrona è in bilico da fine luglio, quando si è lasciato andare a uno sfogo sulle pagine di Repubblica. Ieri, poi, le voci sempre più insistenti di un nuovo avvicendamento nell’assessorato al Bilancio del Comune di Roma – il quarto da quando la Raggi è sindaca – e la conferma, nel tardo pomeriggio: Mazzillo è stato sostituito con Gianni Lemmetti, in arrivo dalla giunta M5S di Livorno. Una doccia fredda per l’ex braccio destro della sindaca, che lo ha ricevuto solo alle 18, quando ormai non c’era più alcun dubbio sul fatto che fosse stato fatto fuori. Uscito dal colloquio, Mazzillo si è lasciato andare a un nuovo sfogo, sempre sulle pagine di Repubblica: intervistato da Sergio Rizzo è stato lapidario: «Si richia di passare dal commissariamento di Atac a quello del Comune di Roma».

L’EX ASSESSORE MAZZILLO PARLA DOPO ESSERE STATO FATTO FUORI DALLA GIUNTA RAGGI

Secondo l’ex assessore Mazzillo non è stata tanto l’intervista di fine luglio – «Quella storia ha di sicuro accelerato. Che io abbia parlato con la stampa di certe criticità non è sicuramente piaciuto», ammette – ad aver determinato l’avvicendamento. Se è stato cacciato, è stato per le posizioni (e le preoccupazioni) che ha espresso sui conti del Campidoglio: «Ho detto come la penso sul concordato preventivo che si vuole fare. Nella pancia dell’Atac ci sono 429 milioni di crediti verso il Comune che con il concordato si rischiano di perdere. E questo non è un elemento facilmente digeribile per i conti di Roma Capitale. Che si rischia di passare dal commissariamento dell’Atac a quello del Comune. Ho fatto presente che quella perdita sarebbe catastrofica. Si rischierebbe il dissesto».

L’EX ASSESSORE MAZZILLO: «CACCIATO PERCHÈ CONTRARIO AL CONCORDATO PREVENTIVO DI ATAC»

Sergio Rizzo non crede davvero che sia stata solo la preoccupazione espressa a determinare la cacciata di Mazzillo: «L’Atac ha tutta l’aria di essere un mezzo pretesto. Per conto mio, se un mese fa non se ne fosse uscito con la storia delle nomine calate dall’alto starebbe ancora al suo posto», fa notare all’ex assessore. Lui però è sicuro: «La storia dell’Atac ha pesato eccome. La situazione non è facile, l’azienda ora deve pagare gli stipendi», per farlo «sta chiedendo un’anticipazione alla tesoreria del Comune».

CAMPIDOGLIO: AL POSTO DI MAZZILLO, ARRIVA LEMMETTI

Mazzillo ha le idee chiare: il concordato preventivo per lui rischia di essere una medicina peggiore del male. Se ha ragione a credere di essere stato cacciato proprio per le sue posizioni sull’azienda pubblica, sarebbe veramente l’ironia della sorte. Meno di un mese fa, infatti, Bruno Rota, ex ad di Atac, si è dimesso esattamente per la ragione opposta: il concordato era necessario e dalla giunta prendevano tempo. Ora sembra proprio che questa sia la strada che i vertici del Movimento 5 Stelle hanno deciso di perseguire: il nuovo assessore al bilancio Gianni Lemmetti a Livorno ha risolto il crac della società dei rifiuti Aamps proprio con un concordato preventivo. È stato il primo amministratore grillino a farlo.

Foto copertina: ANSA/ANGELO CARCONI

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