Amministrative a Milano, perchè Matteo Salvini non rompe con Berlusconi

29/04/2016 di Redazione

Matteo Salvini Milano, niente rottura a Milano tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Alle elezioni di Milano 2016 Stefano Parisi rimane il candidato comune del centrodestra. Il leader della Lega, che ha rotto l’alleanza di centrodestra nella maggioranza della città coinvolte nelle elezioni 2016, non può permettersi di distruggere l’intesa con Forza Italia che governa le due più popolose regioni del Nord Italia guidate da due leader del Carroccio come Roberto Maroni e Luca Zaia.

MATTEO SALVINI ROTTURA A ROMA MA NON A MILANO

Matteo Salvini ha confermato come la clamorosa rottura con Silvio Berlusconi verificati alle elezioni di Roma 2016 non si replicherà a Milano. Il centrodestra si presenta così in modo assai diverso nelle consultazioni più importanti a livello politico. Nella capitale d’Italia due schieramenti, uno di destra guidato da Giorgia Meloni, l’altro più centrista affiancato al civico Alfio Marchini. Nel capoluogo lombardo invece il centrodestra sarà unito, con Lega, Forza Italia e i centristi di Alfano e Lupi in appoggio a Stefano Parisi. Una differenza così marcata si spiega principalmente con le differenti strategie interne alla Lega Nord. Matteo Salvini vorrebbe egemonizzare il centrodestra rinnovandolo su posizioni più radicali, per proporsi come leader nazionale in base alla sua indiscussa popolarità. Gli amministratori della Lega Nord, presenti quasi esclusivamente nell’Italia settentrionale, non vogliono però assolutamente perdere l’asse con Forza Italia che ha reso il centrodestra lo schieramento di riferimento dell’area più ricca e popolosa del Paese.

 

MATTEO SALVINI E LA FRIZIONE CON ROBERTO MARONI

Secondo un retroscena pubblicato su Il Foglio di venerdì 29 aprile il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, avrebbe pubblicamente imposto a Matteo Salvini l’alleanza unitaria con il centrodestra a Milano.

Fai pure quello che ti pare a Roma, gioca se vuoi, ma stai attendo, bada di non bruciare Milano. Parisi può vincere, e in regione noi governiamo con Forza Italia. Non te lo scordare mai.

Le parole di Roberto Maroni riportate dal quotidiano diretto da Claudio Cerasa appaiono credibili. Il presidente della Lombardia aveva proposto la scorsa estate Maurizio Lupi come candidato sindaco del centrodestra a Milano, sfidando pubblicamente il veto di Salvini su NCD. I centristi sono in maggioranza con Forza Itali e Lega Nord in Lombardia, e la pressione per confermare lo schema politico anche nella città più importante della regione esercitata da Maroni si è rivelata vincente. Simili valutazioni sono maggioritarie tra gli amministratori del Nord.

MATTEO SALVINI E IL PARTITO DEL NORD

Matteo Salvini ha accantonato definitivamente la Padania per rendere più competitiva la Lega Nord nell’elettorato di centrodestra deluso nei confronti di Silvio Berlusconi. Una strategia riuscita parzialmente, visto che al Sud il leader del Carroccio non è riuscito a guadagnare consensi. La Lega è rimasto un partito a forza trazione settentrionale, e i suoi amministratori, presidenti di regione, sindaci e assessori, non vogliono rompere l’asse con Forza Italia, siglato nel 2000 da Umberto Bossi. Grazie all’intesa tra Bossi e Berlusconi il centrodestra è diventata la forza maggioritaria al Nord, e Salvini non sembra aver la forza politica per rompere un’intesa così consolidata. Anche alle regionali del Veneto, così come nella Liguria poi vinta da Toti, si era visto come la spinta alla corsa isolata della Lega voluta dal segretario per massimizzare i consensi del partito anche a costo della sconfitta era stata bocciata. Luca Zaia ha voluto conservare l’alleanza con Forza Italia, e sui rapporti con Berlusconi la pensa in modo simile a Maroni.

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