Follia sulla Gazzetta di Lucca: «Matteo Renzi, un traditore da mettere al muro e fucilare nella schiena»

La caduta nella volgarità caratterizza da molto tempo il nostro linguaggio pubblico. Una deriva anche pericolosa, vista la legittimità fornita a espressioni via via più violente. Il direttore di una testata locale, La Gazzetta di Lucca, è riuscito a definire Matteo Renzi un traditore da fucilare. Un commento folle, che Aldo Grandi non ha avuto neanche l’intelligenza di ritrattare, e cancellare dal sito, minimizzandolo come linguaggio metaforico.

LA GAZZETTA DI LUCCA CONTRO IL TRADITORE MATTEO RENZI DA FUCILARE

Aldo Grandi, direttore della Gazzetta di Lucca, ha abbattuto un’altra frontiera del buon senso e del rispetto. Il giornalista locale, commentando tra l’altro l’amministrazione di una cittadina della sua zona, ha rimarcato come il presidente del Consiglio Matteo Renzi sia un traditore da fucilare nella schiena.

Matteo Renzi traditore da fucilare
Screenshot di Gazzetta di Lucca

Non esiste, crediamo, se non nella Toscana rossa di vergogna governata dai servi sciocchi del Matteo ex boy-scout traditore da mettere al muro e fucilare nella schiena, un altro esempio come quello di Capannori, dove il vecchio resiste solo per tradizione popolare e convinzione mentre il nuovo viene propinato da assessori che riescono soltanto ad inventarsi l’ininventabile pur di farsi notare. Come sono lontani i bei tempi, perdonateci la bestemmia, della democrazia cristiana quando, almeno, c’era un minimo di attenzione alle esigenze e alle conoscenze della gente amministrata.

L’odiosa frase ha creato, come ovvio, una ferma reazione da parte del Partito Democratico locale. Il segretario toscano Dario Parrini ha annunciato una querela, il presidente della Toscana Rossi ha condannato senza mezze misure il commento di Aldo Grandi, definito fascitissimo.

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LA GAZZETTA DI LUCCA E L’INCOMPRENSIBILE COMMENTO DI ALDO GRANDI

Il direttore della Gazzetta di Lucca ha mostrato indifferenza verso l’azione legale annunciata dagli esponenti del PD toscano. Aldo Grandi si è distanziato dalla descrizione di fascista affibbiatagli da Parrini come da Rossi, rimarcando come nel suo lavoro non ci sia nulla che lo colleghi all’estrema destra nazionalista. Davvero incredibile però la descrizione della sua frase, definita come metaforica.

Ritengo che la mia frase relativa alla fucilazione alla schiena, ovviamente metaforica, vada riservata a coloro che, nei confronti del proprio Paese, si comportano da “traditori”. Ritengo che far entrare impunemente centinaia di migliaia di immigrati (…) è un tradimento di quelle che sono le nostre origini e soprattutto una violazione di quella che è la nostra identità collettiva e nazionale

Grandi, invece di far l’unica cosa sensata, editare l’articolo rimuovendo la follia scritta e chiedere scusa, ha invece invitato a duello gli esponenti del PD che lo criticano. Ovviamente metaforico.

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