Il complotto per far fuori Matteo Renzi da Palazzo Chigi

18/07/2016 di Redazione

Matteo Renzi si è indebolito negli ultimi mesi, tanto che ormai si parla quotidianamente dei vari complotti orditi da leader politici vicini al presidente del Consiglio per sostituirlo a Palazzo Chigi. Tra gli aspiranti successori ci sono i nomi di quattro ministri: Dario Franceschini, Graziano Delrio, Andrea Orlando e Carlo Calenda, possibile premier nel caso di collasso dell’attuale esecutivo.

CHI SARÀ IL SUCCESSORE DI MATTEO RENZI

Il gioco dell’estate dei palazzi romani è la lotta alla successione di Matteo Renzi. Il presidente del Consiglio non è più saldo al potere come appariva solo poche settimane fa. La netta flessione del PD alle elezioni amministrative, la possibile sconfitta al referendum costituzionale così come le gravi difficoltà del sistema bancario rendono possibile un incidente che portino alla caduta dell’esecutivo. Renzi è ancora segretario del PD, ma all’interno del suo partito diversi esponenti della sua maggioranza sembrano lavorare alla sua successione. Il nome più citato in queste settimane è Dario Franceschini, che ha aperto in modo inaspettato alla modifica dell’Italicum aprendo così tanto alle richieste della minoranza del PD e di Forza Italia. In modo più velato anche Andrea Orlando e Graziano Delrio, personalità apprezzate per la loro moderazione, hanno lanciato segnali di apertura al fronte che auspica una staffetta a Palazzo Chigi.

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CARLO CALENDA, IL NUOVO SUCCESSORE DI MATTEO RENZI

Il Giornale di lunedì 18 luglio 2016 lancia un nuovo nome nella lunga corsa per la successione di Matteo Renzi: Carlo Calenda. Il nuovo ministro allo Sviluppo economico, nominato dopo le dimissioni forzate di Federica Guidi, è guardato con ostilità dall’inner circle del premier per le sue nomine. Calenda ha indicato come capo di gabinetto e suoi vice personalità come Giovanni Orsini, Barbara Luisi e Simonetta Moleti esterne al mondo renziano. Allo stesso modo il ministro dello Sviluppo economico non ha sostituito l’ex Cgil Gianpiero Castano alla guida delle unità per le crisi aziendali come auspicato da Palazzo Chigi. Un’indipendenza dalle richieste di Renzi che insospettisce. Calenda, come ha scritto ieri Luigi Bisignani sul Tempo, ha un profilo adatto a un eventuale governo di transizione per gestire la crisi bancaria. Collaboratore tra i più importanti di Luca Cordero di Montezemolo ai tempi della sua presidenza in Confindustria, Calenda è un ex montiano che fino al recente passato è stato assai stimato dal premier, che l’aveva indicato per pochi mesi anche ambasciatore dell’Italia all’UE. Nomina poi superata dalla promozione a ministro dello Sviluppo economico.

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