Matteo Renzi: «Spero che il referendum sulle trivelle fallisca»

05/04/2016 di Redazione

«Vorrei ringraziare i tanti trolls e i tanti fakes che passano la giornata ad insultare. Penso che la vostra vita sia drammatica, e siamo orgogliosi del servizio sociale che stiamo facendo nei vostri confronti e che vi permette di sposare una buona causa, quella di insultare gli altri». Una risposta sugli 80 euro, sulle unioni civili e una a chi sostiene le ragioni dell’opposizione. Il Presidente del consiglio replica così ai tanti che sui social gli pongono alcune domande. «Abbiamo spostato la visita a Matera per evitare ulteriori polemiche rispetto a ciò che sta accadendo in Basilicata», ha detto il presidente del Consiglio, nella diretta Facebook #Matteorisponde. «No election day? Lo prevede la legge italiana, ma se vuole può fare la domanda a chi ha promosso il referendum», ha replicato a chi si è chiesto perché non siano state accorpate amministrative e referendum del 17 aprile.

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«Il referendum non parla di nuove trivelle ma di tirar fuori il gas e petrolio che c’è. Se decidiamo di dire basta andiamo fuori a comprare dagli arabi e dai russi? Io sono per usare quello che c’è. Spero che questo referendum che potrebbe bloccare 11mila posti di lavoro, fallisca». «Nell’arco dei prossimi giorni proporrò al presidente della Repubblica il sostituto del ministro Guidi al ministero dello Sviluppo Economico. Una delle prime cose da fare deve essere sulla piccola impresa», ha aggiunto. «Non ne posso più – ha replicato Renzi – di un paese in cui le sentenze non arrivano, si bloccano le opere pubbliche ed i ladri restano fuori. Io voglio il contrario: sto invitando i magistrati a correre per beccare i ladri e metterli in galera. Se blocco le opere il paese è finito»

«Noi – ha aggiunto premier rispondendo a un tweet di Greenpeace – siamo leader sulle energie rinnovabili in Europa: quelli che dicono il contrario dicono il falso. No alle bugie. Ci confermiamo leader al 17,1% nel 2014, con dati superiori alla Francia, alla Germania e al Regno Unito. L’obiettivo è arrivare al 50% delle rinnovabili entro fine legislatura sul totale dell’energia elettrica».

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