Matteo Renzi scrive a Repubblica

11/02/2016 di Redazione

Scrive, il presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi a Repubblica: un lungo intervento sulle posizioni italiane nei confronti dell’Unione Europea e della «religione dell’austerità»; scrive il premier che l’Italia non tiene il punto con Bruxelles per questioni di comodo, piuttosto per profonda convinzione che l’Europa sia su una strada sbagliata e che manchi di una visione economica complessiva, di una vera e propria «politica economica europea»: si è parlato molto in questi ultimi giorni dell’ipotesi dell’assegnare una delega specifica ad un esponente della Commissione, una sorta di “superministro” dell’Economia europea; prima di parlare di nomi, dice Renzi, bisogna parlare di idee.

LA LETTERA DI MATTEO RENZI A REPUBBLICA

Su Repubblica di oggi l’intervento del premier.

L’austerity non basta. E del resto i Paesi che sono cresciuti in Europa lo hanno fatto soltanto perché hanno violato in modo macroscopico le regole del deficit: penso al Regno Unito di Cameron che ha finanziato il taglio delle tasse portando il deficit al 5% o alla Spagna di Rajoy che ha accompagnato la crescita con un deficit medio di quasi il 6%. Se una cura non funziona, dopo otto anni si può parlare di accanimento terapeutico. Non pongo un problema di regole, sia chiaro. L’Italia rispetta le regole, con un deficit che quest’anno sarà il più basso degli ultimi dieci anni (2,5%). La Germania invece non rispetta le regole con un surplus commerciale che continua a essere sopra le richieste della Commissione. E ciò nonostante l’Italia è ripartita grazie alla spinta dei consumi, al sentimento di fiducia dei cittadini, al Jobs Act, alle riforme che costano fatica, ma sono necessarie. Il problema non sono le regole, dunque; il problema è la politica economica di questa nostra Europa. Prima di parlare di superministri, dobbiamo forse chiarirci fra noi sulla linea di politica economica. Perché di sola austerity si muore. E qui vengo all’Italia. La battaglia che abbiamo intrapreso in questi mesi non è funzionale al piano interno, come sostiene qualcuno. Altri dicono che faccia aumentare i consensi. Non so, non mi fido dei sondaggi, sbagliano quasi sempre.

 

Il testo dell’intervento continua su Repubblica.

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