Matteo Renzi riceve la fiducia alla Camera sul governo

FIDUCIA GOVERNO OK DELLA CAMERA -Dopo la prima e seconda chiama con 378 si 220 no 1 astenuto Matteo Renzi e la sua squadra a Palazzo Chigi ottengono la fiducia

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: D’INCA E IL PRESIDENTE DEL CONIGLIO -Renzi viene attaccato da D’Inca capogruppo Camera MoVimento 5 Stelle che dichiara la sua non fiducia e definisce Renzi Presidente del “coniglio”. «Le parole di barca sono le fiamme ardenti dove brucia la nostra Costituzione: vergognatevi». Poi cita De Benedetti, slot machine e il loro “non trovare soldi per il reddito di cittadinanza”. Tutto questo dopo che Brunetta “ferocemente contrario” che ha citato Martin Luther King.

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: RENZI TRA FAMIGLIA ADAMS E FIUMI DI PAROLE – Punta il dito contro il gesto dello schiocco delle dita citato dai 5 Stelle: «Come dalla famiglia Addams in poi». Scatena l’ironia dei colleghi: «Fuori da qui i cittadini si aspettano che la politica non sia più solo un fiume di parole». E poi conclude: «La pagina più bella che questo paese non l’abbiamo ancora vista. La pagina più bella per questo paese è ancora da scrivere». Partono gli applausi. La prima chiama, tra slittamenti vari è prevista per le 20.30.

governo Renzi fiducia Camera 2

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: RENZI E I DIRITTI CIVILI -Sui diritti ci si ascolta: «Se non si fa uno sforzo per andare avanti ognuno rimane nel suo mondo meraviglioso in cui rimane convinto della sua posizione». Racconta la storia di MAria e Fatima con la stessa c “strascicata”. «Il problema è trovare un punto di intesa tra chi pensa allo ius soli all’americana e chi non vuole nulla». Dà ragione Vito che ha suggerito alla presentazione anticipata dei sottosegretari e rassicura tutti sulla vicenda marò.

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: RENZI E LE AZIENDE – «Il lavoro è questione di ideali, condivisioni». Per Renzi la riduzione delle tasse sul lavoro ammonterà a 10 miliardi. Segnala un intervento di Moltenie parla di Fukushima che dopo 7 giorni ha messo su un cantiere per autostrada. «In questi 20 anni la semplificazione è rimasta nei ministeri come nome. Vi rendete conto che ogni 3 mesi c’era un cambiamento? Ora se lo fa un sindaco che dice eh vabbè… Ma vi rendete conto quanto sia drammatico per un cittadino?».

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: LE PAROLE DI RENZI SU ITALICUM – «Se noi pensiamo che quest’aula non sia set di provini…Se si vogliono realizzare le riforme, prima di chiedere diamo il buon esempio noi. Ecco il senso dell’accordo tra legge elettorale che sia un impegno concreto anche sulel riforme. Basta? No. Oggi esiste le’mergenza occupazionale», e rilancia il suo Job Act.

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: RENZI E L’EUROPA – «L’Italia non va a prendere la linea in Europa, senza l’Italia non può esserci Europa. O noi siamo in condizioni di trainare l’Europa oppure l’Europa non avrà questa spinta», incalza così Renzi che dà meriti al governo Letta e il suo lavoro a Bruxelles. «Riforma legge elettorale, costituzionale, titolo V che abbiano una serie di interventi su lavoro, pa, fisco e giustizia. Prima però il presupposto della Scuola, ho apprezzato molte opinioni dell’opposizione ma non è solo un problema di stabilità d’aule. Non è credibile un paese che non mette in cantiere la stabilità degli edifici come più importante dei nostri conti. E’un fatto di dignità. Quando avete detto” che il porblema della scuola è ideologico” permettetemi di dire che non c’è nulal di ideologico bloccati nel patto interno di stabilità. Entro 10 marzo attendiamo le risposte degli amminsitratori locali. Vogliamo che entro il prossimo rientro in classe a giugno sia tangibile questo miglioramento».

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FIDUCIA GOVERNO CAMERA: RENZI; DIRITTI CIVILI E CRESCITA – Il mondo fuori corre ad una velocità “doppia”. Con queste premesse Renzi introduce la questione dei diritti civili e parla di crescita. «Cambiare il sistema Pa , giustizia e fisco nella concretezza del quotidiano di lavoratori e imprenditori. Questo cambiamento avrebbe meritato un passaggioe elettorale?». E parla di semestre europeo come “opportunità”. «Continuare con i guai dell’Italia derivino dall’Europa significa non solo negare i fatti ma la storia di un Paese che ha costruito l’Europa».

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: RENZI E LE ESPULSIONI 5 STELLE – «C’è sempre qualcuno a dare la colpa. Se riusciremo a fare quello promesso faremo il nostro dovere, se non ci riusciremo sarà la nostra responsabilità, quella di chi ha ssunto il governo. So che è difficile da chi per chi non è abituato ad un dibattito interno ad un partito. In un partito noi siamo abituati a confrontarci in modo non formale. Quando litighiamo lo facciamo e quando lo facciamo abbiamo che chi perde sta nello stesso partito. Quando ero in minoranza Bersani non mi ha espulso. Siamo donne e uomini che lo fanno. Perdonateci, si chiama democrazia interna provatela anche voi non fa male».

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: ONOREVOLE RENZI – Renzi raccontò la prima volta di contatto con Montecitorio: l’elezione del Presidente della Repubblcia nel 1985. «Se l’opposizione vuole chiamare il telefono azzurro può farlo», scherza. «Voi siete onorevoli, degni di onore. Pensate a quale grandezza e riconoscimento persone che pensavano PC O Dc e pensavano ad Aldo Moro pensavano al rispetto». Renzi ricorda un sindaco di Firenze “più grande” Giorgio La Pira. E ricorda Scalfaro nel 1992 annunciava l’elezione del Presidente della Repubblica dopo l’attentato di Falcone. Stagione che Renzi giudica il punto più basso della politica. «Ecco perchè quando sento parlare di mafia con leggerezza, pizinni..». la stoccata vai ai 5 Stelle. «Quando si ha l’onore di giurare la Costituzione si ha il dovere di portare un bagaglio umano, bene la mia generazione oggi non ha più alibi. Perché il momento che sitamo vivendo non può farci avvicinare con ils enso tipico di chi accusa sempre di trovare un alibi».

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: MATTEO RENZI PRENDE PAROLA – «Presidente onorevoli deputati vorrei fare una replica puntuale a tutti gli interventi particolarmente interessanti, chi più chi meno ma poi ho pensato entrando in quest’aula tutte le aule parlamentari danno un senso di veritgine e bellezza rispetto al ruolo di democrazia. Perché c’è tutto questo stupore per rispetto a istituzioni? Non credo, siamo abituati a pensare che la politica sia un servizio straordinario».

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FIDUCIA GOVERNO CAMERA: NARDELLA “ADOTTIAMO UN GRILLINO” – «Adottiamo un grillino, aiutiamoli ad usicre dal Paese Reale, portiamoli in Friuli, BAsilicata, Sardegna. Noi difendiamo la libertà di pensiero anche quando sentiamo le vergogne di ogni. Noi facciamo parlare perché è un valore a prescindere ahimè aldilà del contenuto», l’ultima filippica in Aula è affidata al renzianissimo Dario Nardella.

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(L’aula applaude il ritorno di Bersani e Quintarelli)

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: ARRIVA LETTA -Arriva Enrico Letta alla Camera tra gli applausi e abbraccia Bersani. Il discorso del Grillino Brescia viene interrotto dagli applausi dell’emiciclo. Il grillino difende eleogiando Grillo. “E adesso vada pure Renzi ma noi non staremo lì a guardare”.

Camera dei Deputati - Fiducia governo Renzi

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(L’abbraccio qui è su filmato eh)

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: FICO E IL VDAY4 -Roberto Fico prende parola: «Oggi voglio ringraziare di cuore Matteo Renzi per questa occasione importante… Questo sistema di potere è diventato vulnerabile. Avvenimenti che hanno portato a Napolitano Bis, ghigliottina. Mi ricordo Tomasi di Lampedusa “Tutto deve cmabiare perché nessuno cambi davvero”. Abbiamo di nuovo qui Alfano, Lupi. Berlusconi avrebbe scelto gli stessi ministri. Ma dico non riusciamo a trovare una persona libera dai conflitti di interesse nel Paese?». Punta il dito contro l’azienda id famiglia di Guidi, neoministro. E lancia il quarto V day, lo nomina con “Arrendetevi”. «Lo faremo qui a Roma e quel giorno il Paese vi chiederà di uscire dai vostri palazzi. Il vostro tempo è scaduto».

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Il grillino Brescia segue dopo Fico, saluta Letta che non c’è. «Noi che siamo rimasti fino all’una di notte a lavorare». Partono i cori di “Ehhh” dall’emiciclo. Per evitare “diffamazioni” suggerisce a Renzi di non definirli amici.

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: GIULIA SARTI ATTACK -«Buonasera Presidente, sindaco di Firenze, menomale che siete contrari al cumulo di cariche. Il nulla o forse qualcosa da dire c’è e cito uno dei pochi giornalisti dalla schiena dritta…. Questo governo di facce nuove che odorano di vecchio vuole riformare la giustizia con chi? Colui che deporta la Shalabayeva e la sua figlia di 6 anni?Presidente Renzi si rende conto dei soggetti con i quale vuole ragionare?». E punta sul mancato “ministro” Gratteri.

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FIDUCIA GOVERNO CAMERA: BERSANI CERCA LETTA E NON LO TROVA – «Sono venuto ad abbracciare Enrico Letta». «Ma ancora non è arrivato?». Pier Luigi Bersani rientra alla Camera in occasione del voto di fiducia al governo Renzi e rivolge subito un pensiero al premier uscente Enrico Letta. Ai colleghi parlamentari di maggioranza e opposizione, dal capogruppo di Fi Renato Brunetta al portavoce del Pd Lorenzo Guerini, che si accalcano per salutarlo e chiedergli come sta, dopo la malattia, regala sorrisi e battute. Poi dice: «Sono qui per abbracciare Enrico». Ma Enrico non c’è. Oggi non è presente in aula. Perlomeno finora.

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: BERLU 2.0 -Manlio Di Stefano prende parola definendo un Berlusconi 2.0. Poi incalza sul “sicario” Mario Monti e copertura mediatica data da De Benedetti. Poi elenca i punti per le europee del MoVimento che Di Stefano è sicuro “di vincere”. «In alto i cuori italiani ancora qualche mese e questo paese lo cambiamo noi». Nel mentre via tweet Renzi ringrazia Bersani e la sua presenza.

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: ARRIVA BERSANI -A Montecitorio spunta Bersani. Baci e abbracci per lui.

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FIDUCIA GOVERNO CAMERA: VALENTE, SCUOLA E 5 STELLE -«Volevamo fargli i complimenti per il suo successo elettorale.. Ah no no è soltanto una sporca manovra di palazzo», inizia così Valente dei 5 Stelle. Poi punta sui soldi alla scuola pubblica. «Lei ha dischiarato che in nord est andà a visitare diverse scuole. Prima di andare si faccia raccontare dal suo ministro Poletti gli appalti di pulizie affidati alle coop rosse». E parla delle attività pentastellate in Parlamento: «Noi a differenza della gente del suo partito le scuole le viviamo».

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: CARO MARIO… – «Caro Mario, ho fatto una buona telefonata a Obama. Se la settimana prossima hai tempo ci scambiamo due parole». Sarebbe questo il “pizinno” mandato da Renzi a Monti. Dell’episodio ne parla oggi Libero e la frase si sarebbe conclusa con: «Ti cercò da lunedì, grazie».

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FIDUCIA GOVERNO CAMERA: VILLAROSA E IL “STIASERENO” – «Lei non ha aperto bocca sui 7 miliardi e mezzo rubati a Bankitalia. Addirittura pensare di rendere il 40 per cento di poste, 4 miliardi per farci cosa? Per ridurre il debito pubblico? E’ assurdo lo 0,2 per cento». Poi si rivolge al ministro Delrio. «Presidente non prendiamoci in giro» e punta il dito sull’Italicum e la mancanza di preferenze. Poi accenna al reddito di cittadinanza “scritto con i cittadini”. Vorrei chiudere il suo discorsi con un augurio sentito da molte forze lo stesso che ha rivolto a Letta le volevo dire stia sereno Renzi, stia sereno». Matteo Renzi sembra non inquietarsi davanti alle parole del deputato grillino Villarosa.

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: E LO IUS SOLI -Chaouki del Pd ricorda Bersani in aula. «Barack Obama, Sarkozy non hanno tolto nulla. Nessuno in questo Parlamento “chiede lo ius soli secco alla americana”. Ci spiace che il ministero dell’Integrazione non sia rappresentato».
Ricorda gli insulti a Cecile Kyenge.

Le letture di Renzi - LaPresse
Le letture di Renzi – LaPresse

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: 5 STELLE E MANCATA ECOLOGIA – Busto dei 5 Stelle punta il dito sulle parole di Renzi verso l’oncologa, e i mancati appelli a ecologia e scelta per i ministri al governo. «In tutta onestà le devo dire una cosa e mi costa dirlo che lei ieri mi ha convinto dopotutto come potrei non farmi convincere dalle sue tecniche. Ricordo così solo un predecessore ahimè condannato in via definitiva. Lei mi ha sorpreso perché non credevo che si potessero utilizzare le stesse tecniche spacciate per 20 anni. Lei mi ha convinto, è un vero talento complimenti. Mi aveva convinto finché non ha schioccato le dita e mi ha fatto uscire dall’ipnosi e il nostro compito è quello di far schioccare le dita…». A seguire, a fianco, i colleghi schioccano.

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FIDUCIA GOVERNO CAMERA: LA PAROLA A BOSSI – Prende parola anche Umberto Bossi padre fondatore della Lega: «Rispetto al Governo Prodi questa è una grande bella figura eh… Ora lei non passa attraverso questi leggi. Veda bene. Con la legge di Prodi i lavoratori hanno perso il TFR per di più». Il padre del Carroccio continua nominando Prodie poi fa gli auguri al democratico.

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FIDUCIA GOVERNO CAMERA: IL PIZZINO A DI MAIO – In Aula alla Camera girano “pizzini” durante il dibattito sul programma di Matteo Renzi. Il presidente del Consiglio ha mandato con un commesso un bigliettino a Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera ed esponente di M5S, il gruppo a cui appartiene Andrea Colletti che lo ha duramente criticato poco fa in Aula durante il dibattito. Non solo, c’è risposta il bigliettino inviato da Matteo Renzi al vicepresidente della Camera e deputato M5s Luigi Di Maio. Una replica che, nella sostanza, suonerebbe come un “Matteo, ma che ti aspettavi?”. Il biglietto inviato dal premier, secondo quanto si apprende, sarebbe infatti una richiesta di chiarimento sulle proteste in Aula. Che, a detta dei Cinque Stelle, sarebbe a sua volta frutto di un ‘misunderstanding’ circa la facoltà che avrebbe avuto o meno la deputata di Forza Italia Renata Polverini di avvicinarsi ai banchi del governo per un saluto al premier. E il pentastellato su Facebook dichiara:

Tanti giornalisti mi contattano perchè stamattina in Aula hanno visto uno scambio di biglietti (iniziato da lui) tra me e Matteo Renzi. Li hanno definiti “pizzini tra Renzi e Di Maio”. Ci conoscete, massima trasparenza, li leggerete a breve.

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: RIPRESA DEI LAVORI La seduta alla Camera riprende dopo una pausa. A prendere parola è Cesaro di Scelta Civica per l’Italia che sulle scuole suggerisce a Renzi una visita al liceo calssico Domenico Cirillo di Aversa. «Mia figli ache lo frequenta è costretta a fare i doppi turni perché una sede è inagibile, è un istituto inititolata ad un eroe di Napoli».

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: CIVATI A RENZI «Ciao Matteo vorrei dirti che stai sbagliando. Lo faccio solo perché enso come ha detto Bersani che non si debba sfasci are tutto e non intendo solo il Pd ma il paese intero ho cercato in questi giorni di convincere che fosse una strada sbagliata. Non ci sono riuscito ma ti consiglio poi di tenere “altro viaggio”. Lavorerò più volte per ricostruire il centrosinistra che forse sarà una mia ossessione ma una speranza per questo paese».

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: IL 5 STELLE COLLETTI E IL MASTROTA RENZI Il grillino Andrea Colletti è in aula mentre slittano alcuni interventi è il suo turno: «Presidente Renzi mi scusi se non metto le mani in tasca come fa lei, non siamo noi del MoVimento così formali, lei qui Presidente Renzi è un abusivo, è entrato nel palazzo con manovre da Prima Repubblica. A differenza sua abbiamo rispetto delle sue funzioni non le può rappresentare. Lei è il Giorgio Mastrota della politica. Si ricorda la pubblicità di Carlino? Non vendiamo sogni ma solide realtà. Lei è una forma di marketing». Attacca la nomina a Guidi. Forse dovrebbe fare il ministro dello Sviluppo Economico dovrebbe farlo in Romania. Sarebbe interessante sapere di cosa ha parlato lei con Berlusconi in quei minuti segreti. Se lei farà una legge sul conflitto di interessi, vede questo è un ddl, lo sto “brandendo”». Cita Caldrino: «Io aguguro a lei di non essere il Calandrino della situazione».

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FIDUCIA GOVERNO CAMERA: BOLDRINI SGRIDA RENZI Massimiliano Fedriga (Lega) parla nell’Aula della Camera ma Matteo Renzi sta conversando fitto fitto con Roberto Giachetti (Pd) e al leghista non sta bene e si lamenta. Immediato l’intervento della presidente Laura Boldrini: «Presidente del Consiglio, viene richiesta la sua attenzione» gli dice. Renzi scrolla le spalle, e si mette ad ascoltare mentre Giachetti va via. La seduta alla Camera è stata sospesa per alcuni minuti. Poi ha ripreso:

Nel mentre a Montecitorio il MoVimento 5 Stelle denuncia Laura Boldrini per le frasi pronunciate dal presidente della Camera a “Che tempo che fa”, e in particolare per le parole come “eversivi” e “potenziali stupratori”.

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: I CONSIGLI DI FASSINA E HABERMAS – Stafano Fassina prende parola parlando di come lo schema dei compiti a casa non “funzioni”. Renzi lo ascolta (cercando ogni tanto di scrivere sul pc), la Madia parla al cellulare Fassina cita Habermas. «Presidente, la solitudine al comando non funziona. L’eurozona è su una rotta che non va. Nessuno di noi vuole lasciare ai propri figli una montagna did ebiti. Sta qui la chiave per affrontare la bussola del programma di governo ovvero il lavoro. Per favore no ad un altro intervento sulle regole di mercato del lavoro». Attenzione al “gioco dell’oca”. Le risorse specifica “sono già legge”. Per Fassina il problema dei debiti delle Pa sono altri: «I soldi ci sono, sono disponibili, ma non c’è il pezzo di carta in grado di identificare il debito». «Voto la fiducia per “consapevolezza”, per necessità politica di teetare anche la più minuta opportunità, il mio voto di fiducia non è una delega in bianco. Sul piano programmatico, voglio esser chiaro, c’è la più ampia disponibilità ma valuterò provvedimento per provvedimento».

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FIDUCIA GOVERNO CAMERA: SIBILIA SHOW – Carlo Sibilia è il primo del MoVimento 5 Stelle a prendere parola: «Invidio molto la sua capacità di dire una cosa e poi farne altra. Le primarie a due euro sono finite, diremooo faremoooo queste sono le parole del suo linguaggio. Sento echeggiare i dc che ti hanno fatto scuola. Sii sempre un po’ vago, è questo l’atteggiamento di una marionetta di De Benedetti, da ultimo dei becchini della sinistra italiana». Definisce le parole di Renzi come la supercazzola di Antani e attacca sulle scuole: «Cari bambini se la vostra scuola cade a pezzi, ha i tetti in amianto non chiedete fondi cambiate forma mentis». «Fondi per le Pmi: Ah Mattè sveglia il fondo c’è già» grida il deputato. Laura Boldrini sgrida Sibilia per i toni: «Presidente mi vuole ghigliottinare?», incalza Sibilia. Il grillino poi chiede di allontanare Renata Polverini dai banchi del governo. «Se lei vuole attenzione sia in grado di esprimersi in modo adeguato», sgrida Boldrini. Partono voci e urla dai banchi 5 Stelle, Sibilia parla di “figlia di Troika” riferendosi a Padoan e Renzi. L’intervento finisce per tempo scaduto. Lui non contento incalza: «Il lupo perde il pelo ma non il vizio».

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E c’è un assente speciale:

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: L’ATTACCO DI SEL – Nicola Fratoianni di Sel attacca Renzi e anche la storiella dell’amico disoccupato: «Ha omesso di dirci le cause della sua disoccupazione. Non ci ha detto una parola sulle scelte politiche che portano a quella disoccupazione». E punta il dito sulla moderatezza delle unioni civili: «I diritti o sono interi o non sono. Non sono terreno della mediazione». Ecco qui l’elenco degli iscritti a parlare.

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: NUOVO ACCOUNT TWITTER – Al via il nuovo account Twitter della Camera, attivato in mattinata nel giorno del dibattito sulla fiducia al governo guidato da Matteo Renzi. Twitter fornirà informazioni sull’attività dell’assemblea e delle commissioni. Oggi, giorno di esordio, sono state pubblicate le prime informazioni sull’inizio della seduta e sull’elenco degli interventi previsti per oggi. Intanto prosegue il mistero del Wi-fi. Sarubbi twitta una rete particolare che è apparsa ieri in Senato:

Oggi è presente anche alla Camera. Chi sarà?

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: E IL GAGLIARDO DI BIANCOFIORE – Michaela Biancofiore definisce gagliardo Matteo Renzi: «Lei ha saputo dare credibilità del nostro leader Silvio Berlusconi è di questo le siamo grati. Lei è gagliardo perché invita alla speranza dopo la tristezza. E’ gagliardo perché ispirato dalla follia di Erasmo da Rotterdam…». La “pazzia” di Erasmo è stata citata più volte dal leader di Forza Italia. La usò quando sopostò il G8 all’Aquila: «Come diceva Erasmo da Rotterdam – citò al tempo il leader in conferenza stampa – le decisioni più rappresentative sono spesso frutto di una lungimirante follia». Poi i complimenti di Biancofiore si fermano perché si aspettava “di più”.

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Mentre Roberta Lombardi opta per Peppa Pig:

E a Montecitorio i girlliniscaldano i motori. Ecco chi interviene:

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FIDUCIA GOVERNO CAMERA: AL VIA DICHIARAZIONI DI VOTO -Matteo Renzi è arrivato qualche istante fa alla Camera. A presiedere la seduta è Laura Boldrini. A prendere parola per primo è il deputato D’Ottavio del Partito Democratico. La replica del premier Matteo Renzi, che è in aula, è prevista, alle 16. Subito dopo avranno inizio le dichiarazioni di voto. Dalle 18.30 prima chiama dei deputati.

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: INIZIA LA SEDUTA – Ieri notte, poco prima dell’una, è stata votata la fiducia al Senato per il governo Renzi. Fiducia ottenuta a Palazzo Madama con 169 voti favorevoli e 139 contrari. Oggi il neo Presidente del Consiglio Matteo Renzi chiederà la fiducia a Montecitorio, dove i numeri sono più a suo favore.

Agnese, la moglie di Matteo Renzi durante il discorso ieri in Senato
Agnese, la moglie di Matteo Renzi durante il discorso ieri in Senato

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: IL TWEET DI RENZI – E la giornata del toscano è iniziata con un tweet:

 

FIDUCIA GOVERNI RENZI: I TEMPI ALLA CAMERA – Oggi si inizia alle 10 con il discorso di Matteo. Segue la discussione generale sulle dichiarazioni programmatiche. La replica del neopresidente è prevista introno alle 16, seguiranno poi le dichiarazioni di voto e l’appello nominale. Il termine dei lavori è previsto intorno alle otto di sera. Anche se le quote a favore di Renzi sono date per certe c’è molta curiosità per il discorso del segretario di Largo Nazareno. Ieri è andato a braccio. Oggi c’è solo da aspettare.

guarda la diretta streaming: 

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I ministri durante il Giuramento
I ministri durante il Giuramento

FIDUCIA GOVERNO CAMERA: L’AGENDA DI RENZI – Nel discorso programmatico per il voto di fiducia in Senato Renzi ha toccato diversi punti. Dallo sblocco totale dei debiti della Pubblica amministrazione, alla riduzione a due cifre (da dieci miliardi di euro, ndr) del cuneo fiscale, fino al rilancio della scuola attraverso un piano straordinario per l’edilizia scolastica. Non solo, si è parlato anche di interventi sul lavoro – con aiuti alle piccole medie imprese e sussidio di disoccupazione universale – semplificazione fiscale e riforma della giustizia (da calendarizzare a giugno). Oltre a tutto ciò c’è una priorità particolare per la legge elettorale (l’Italicum, frutto del controverso accordo del Nazareno con Silvio Berlusconi), del Senato e del Titolo V della Costituzione (sempre concordate con Forza Italia). E nel discorso hanno trovato spazio, anche se in modo timido, anche i diritti civili, dallo ius soli temperato all’esigenza di trovare un «compromesso» sulle unioni civili. La fiducia è stata incassata da Renzi al Senato con 169 “sì” e 139 “no”: non c’è stata alcuna maggioranza allargata, considerati anche i quattro voti in meno rispetto all’ultimo esecutivo Letta. Quello con Ncd in maggioranza e Forza Italia all’opposizione.

 

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