Ballottaggi, il commento di Renzi: «Non è una mia sconfitta, la destra non è morta»

«Questo voto conferma quello che cerco di spiegare da un po’ di tempo ai miei amici del Pd: il centrodestra non è affatto morto, anzi è un avversario temibile quando si unisce». È questa la reazione di Matteo Renzi, almeno a leggere il retroscena di Repubblica, al risultato negativo raccolto ieri dal Pd al secondo turno delle Elezioni Amministrative. Il partito del premier ha conquistato solo 4 degli 11 capoluoghi di provincia o di regione dei quali si è conosciuto stanotte il risultato (ad Enna si vota anche oggi), ed ha perso due città storicamente di centrosinistra, Venezia (la principale sfida dei ballottaggi) e Matera (ma anche Arezzo rappresenta una sorpresa in negativo per i democrats).

 

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Il presidente del Consiglio ha commentato l’esito del voto al telefono con i massimi dirigenti del partito e con il Nazareno. Ne parla Francesco Bei su Repubblica, sottolineando come nella partita in Veneto ha probabilmente avuto un peso anche l’emergenza migranti:

Per Renzi la perdita del capoluogo veneto dopo 21 anni di centrosinistra è la dimostrazione che spostare il partito a sinistra, con un candidato-magistrato che ha fatto dell’opposizione al governo la sua cifra in Parlamento, non è la carta per recuperare consensi. «A Venezia abbiamo perso voti al centro – osservano laconici dal Nazareno – senza guadagnarne a sinistra. Un disastro». Gianni Vernetti, uno dei sostenitori di Renzi, ieri notte già twittava contro Casson: «A Venezia non ha vinto la destra ma ha perso Felice Casson. E a me non pare una brutta notizia».
C’è da considerare ovviamente il traino indiretto venuto a Brugnaro dalla netta affermazione del leghista Zaia alle regionali di due settimane fa. Il Veneto, anche in questo caso, fa storia a sè. Le terribili immagini delle città italiane con gli immigrati che dormono per strada, secondo Renzi, hanno certamente influito sull’esito elettorale: «Il racconto della paura premia la destra». L’altra lezione che il presidente del Consiglio trae dal risultato è rivolta ancora una volta alla minoranza del suo partito. «L’unica strada che abbiamo davanti è accelerare ancora di più su tutte le riforme. Perché se ci fermiamo o rallentiamo, la bicicletta cade».

(Foto di copertina: Ansa / Mourad Balti Touati)

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