«Marijuana? Molto meglio il muschio»

L’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze colpisce ancora. Dopo la non eccelsa figura con la storia della farina e della cocaina, l’ente pubblica un altro “manifesto” che riguarda la marijuana e il muschio:

muschio marijuana agenzia capitolina tossicodipendenze

Il pippone scelto come presentazione è questo:

Avere il coraggio di scegliere è fondamentale. È un tuo diritto vivere una vita sana e libera dalle droghe … Qualunque tipo di droga! Ti diranno che la marijuana è una sostanza innocua, che rilassa e allenta i freni inibitori… Non farti incantare! I cannabinoidi alterano la percezione della realtà, incidono negativamente sulla memoria, sull’ attenzione, sull’ apprendimento, sulla rapidità di reazione e determinano la morte delle cellule cerebrali.

E appare assare curioso che Ignazio Marino, dichiaratosi in più occasioni a favore della legalizzazione delle droghe leggere, avalli questa «campagna» piuttosto ridicola ancorché pagata con soldi pubblici. A smentire le «semplificazioni» del concetto espresso dall’Agenzia basta infatti il commento più votato sulla pagina che ospita il banner:

No ragazzi…finché si scherza si scherza ma questa è disinformazione pura.

Sorvoliamo sulla qualità, perché siete un’agenzia pubblica, potete anche andare al risparmio ma è criminale fare un uso propagandistico e politico di un’agenzia che dovrebbe fare prevenzione e non terrorismo mediatico.

Vi invito a postare uno studio serio e circostanziato in cui si affermi con evidenza scientifica sperimentale che la Marijuana determini “la morte delle cellule cerebrali”, frase che è già scientificamente insensata di per sé.
Intanto che aspetto ve ne posto uno io e, se siete pigri, vi evidenzio il passaggio che smentisce questa fantasticheria:
“(…) in a more recent study of rhesus monkeys by Slikker et. al (1992), in which the monkeys were exposed to the equivalent of 4-5 joints per day through face-mask inhalation for an entire year, seven months later there was no observed change in hippocampal structure, cell size, cell number, or synaptic configuration.” tratto da: http://healthpsych.psy.vanderbilt.edu/…/MarijuanaBrain.htm

Nonostante, poi, gli ultimi 90 anni in cui la marijuana è stata oggetto di una battaglia politica che ha visto in prima linea le aziende petrolifere (avete mai sentito parlare della Ford T di Henry Ford?) la marijuana è una pianta con la qualche conviviamo da tempi biblici e il thc è impiegato con successo, anche in Italia, nella cura del cancro, del glaucoma, nella terapia del dolore, nello stimolo dell’appetito per soggetti affetti da disturbi alimentari.
Posto solo questo link, tra i moltissimi che potete facilmente trovare:
http://life.wired.it/…/arrivano-nuove-conferme-la…

Che poi l’abuso di marijuana possa avere delle complicanze mi pare evidente, ma dovreste sapere – visto che in teoria è il lavoro della vostra agenzia – che in occidente c’è un problema enorme di abuso, per dirne solo uno, di farmaci di automedicazione, che causano più morti della marijuana, che, nel caso non lo sappiate, ne causa zero (z e r o).

Una doverosa differenziazione tra uso e abuso dovrebbe stare alla base di un lavoro serio di informazione sulle sostanze psicotrope o che generano dipendenze. Un lavoro che dovrebbe essere volto a trattare la dipendenza come una patologia piuttosto che come un crimine.

Rispetto al fatto che la marijuana ti renda meno reattivo, mi sembra la scoperta dell’acqua calda…ma a questo punto mi aspetto una nuova puntata della vostra campagna dedicata all’alcool.
Propongo una roba del tipo: Vino? #moltomegliobereacqua anche se in realtà quando si parla di dipendenze, alcool compreso, è in generale #moltomeglionondirecazzate.

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