Marieke Vervoort: sogno l’oro alle Paralimpiadi di Rio, e poi l’eutanasia

09/09/2016 di Redazione

Marieke Vervoort è una delle stelle della Paralimpiadi. Medaglia d’oro a Londra 2012, a Rio De Janeiro potrebbe concludere la sua carriera con altri grandi successi. Il suo vero sogno, stando a una recente intervista, sarebbe però l’eutanasia, per porre fine a una vita imprigionata in un dolore che non può essere guarito.

MARIEKE VERVOORT E LE PARALIMPIADI

Marieke Vervoort è una dei volti più attesi delle Paralimpiadi di Rio 2016. Medaglia d’oro e d’argento nella 100 e 200 metri, la sprinter sulla sedia a rotelle ha collezionato negli ultimi anni anche cinque titoli mondiali. Le Paralimpiadi dovrebbero essere l’ultimo grande evento sportivo a cui parteciperà Marieke Vervoort. L’atleta belga ha 37 anni, e ha confessato prima di recarsi a Rio quanto sia stanca di gareggiare, e sopratutto di vivere. Dopo 20 anni di paralisi e di dolori cronici, Marieke Vervoort spera di morire grazie alla legislazione liberale del Belgio sull’eutanasia.

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MARIEKE VERVOORT E L’EUTANASIA

La malattia degenerativa di Marieke Vervoort provoca costanti collassi: il suo cane Zenn la sorveglia a ogni ora per avvertire gli altri. Al quotidiano belga L’ Avenir e alla Tv France 2 Marieke Vervoort aveva ribadito la sua intenzione di finire la sua carriera alle Paralimpiadi di Rio.

Sto iniziando a pensare all’eutanasia. Nonostante la mia malattia, ho potuto provare cose che altre persone possono solo sognare . Tutti mi vedono sorridente e felice dopo le medaglie d’oro. Non vedono però l’altra parte della mia vita. Sono costretta a convivere con tantissimo dolore. Dormo solo 10 minuti…

Marieke Vervoort si era spinta anche a immaginare come sarebbe stato il suo funerale dopo l’eutanasia.

Non si svolgerà in una chiesa. Non ci sarà un po’ di caffè con un fetta di torte, ma voglio che tutti alzino un bicchiere di champagne, e mi dicano che ho avuto una bella vita, e ora mi trovo in un posto migliore.

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