Ilva, Genova: Maria Teresa Canessa, parla la poliziotta che dialoga con gli operai

Una foto su tutti i giornali: una poliziotta che si sfila il casco e dialoga con gli operai in corteo a Genova. E’ Maria Teresa Canessa, vicequestore aggiunto presso la polizia del capoluogo ligure, balzata agli onori della cronaca: senza casco, con la mano tesa a manifestanti e a militanti. Un comportamento che lei, la Canessa, definisce “naturale”, umano. Ed è stato il gesto che ha dato la svolta alla protesta e alla giornata di tensione, dei cortei degli operai dell’Ilva del capoluogo ligure.

MARIA TERESA CANESSA, PARLA LA POLIZIOTTA CHE DIALOGA CON GLI OPERAI

Lei, il vicequestore Canessa, è una tosta: 41 anni, laureata in legge, tre figli, numero due della divisione anticrimine della Questura ligure: della sua esperienza di ieri parla con il Secolo XIX.

 «È stato un gesto istintivo dopo ore di tensione, c’è stata una pausa, un momento di distensione, mi è venuto spontaneo sfilarmi il casco. Gli operai si sono avvicinati e mi hanno teso la mano, un gesto molto umano che ho apprezzato»

 

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Il gesto è quello di togliersi il casco, un gesto che lei racconta come automatico, spontaneo.

 La polizia blocca il corteo, lavoratori e agenti si fronteggiano. Maria Teresa Canessa, unica donna tra 150 poliziotti in assetto antisommossa, si toglie il casco. Un operaio le si avvicina e le tende la mano, lei la stringe. La tensione si scioglie, vince il dialogo. Il blocco dei blindati viene tolto, gli operai arrivano in prefettura.

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