Maria Elena Boschi, gli insulti sessisti e l’indignazione ad intermittenza

«Sculettante», «principessa sul pisello», volubile e amante del potere come tutte le donne. Il ministro Maria Elena Boschi ha ricevuto in questi ultimi giorni pesanti commenti da diversi esponenti politici. L’ultimo in ordine di tempo arriva dal leader della Lega Nord Matteo Salvini: «La sculettante Boschi ha detto che la prossima priorità del governo è il conflitto di interessi. Mamma mia, ma parliamo di pensioni anziché di conflitto d’interessi».

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MARIA ELENA BOSCHI: GLI INSULTI

– Non sono stati da meno i forzisti Renato Brunetta (Quanto alla Boschi, si sa, le donne sono fatte così, come Renzi del resto: volubili e amanti del potere) e Maurizio Gasparri (principessa sul pisello Maria Elena Boschi, che scopre le meraviglie del conflitto di interessi).

Intorno a lei, però, un silenzio inquietante. A parte qualche dichiarazione “ambogender” da parte di qualche parlamentare Pd per la Boschi non si sono sollevati i soliti cori di indignazione alla “Se non ora quando“. Molte professioniste dell’indignazione, che ai tempi di Silvio Berlusconi, erano solite inondare le agenzie ad ogni sospiro del Cavaliere, di Brunetta o di Gasparri, questa volta sembrano aver scelto il silenzio

Il ministro per le Riforme (che a Otto e mezzo ha risposto brillantemente a Brunetta) è praticamente sola. E gli insulti passano in sordina, come una sorta di goliardata, una “opposizione” politica da urlo, che occupa per qualche ora la home dei principali quotidiani.

Insulti che, man mano che passano le ore, scendono nel dimenticatoio. Come se fosse normale insultare una giovane titolare di un dicastero colpendo solo il suo esser donna. Perché è proprio questo il punto: l’opposizione “efficace” si fa solo provocando quell’esser femmina pericolosa, nel suo sculettare. Stop. Nessuna critica in merito all’impreparazione di un ministro, a una riforma carente, alla mancanza di pragmatismo. Niente di tutto ciò. Solo commenti da bar. E silenzio. C’era da aspettarselo: in una sinistra che fa per il femminismo le sue battaglie contro il calendario Pirelli.

(In copertina Elisabetta A. Villa Getty Images News)

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