L’idea di Berlusconi: patto col Movimento per la sfiducia a Maria Elena Boschi

Ordine sparso sul caso Banca Etruria e sulla sfiducia al ministro Maria Elena Boschi: il centrodestra diviso trasforma la mozione di sfiducia individuale in provvedimento che vuole far cadere l’intero governo di Matteo Renzi. Le opposizioni cercano la quadra, ma fra Lega e Forza Italia la tensione non si allenta. Il Movimento Cinque Stelle presenta le mozioni di sfiducia contemporaneamente alla Camera e al Senato, e per il leader da Arcore sarebbe possibile fare asse con i pentastellati.

SILVIO BERLUSCONI CI PENSA: ASSE CON I CINQUE STELLE PER LA SFIDUCIA AL GOVERNO?

Alessandro Trocino sul Corriere della Sera spiega.

Una mozione di sfiducia del centrodestra contro il governo. Non è più solo il ministro Maria Elena Boschi a essere nel mirino delle opposizioni, per il caso della banca Etruria, ma tutto l’esecutivo. La battaglia parlamentare ha però un primo incidente, con il Senato che respinge la richiesta di mettere subito in calendario la richiesta di mozione di sfiducia contro il ministro. E con Forza Italia inquieta e divisa sulla mozione. Mentre si combatte anche una battaglia a colpi di prassi e cavilli.  (…) Contro il ministro (su twitter impazza l’hashtag #IoSeFossiBoschi ) è stata presentata una prima mozione dei 5 Stelle alla Camera, che deve ancora essere calendarizzata. Un’analoga mozione è stata presentata al Senato, anche se è stata respinta la richiesta di calendalizzarla immediata. La prassi vuole, ricordano da ambienti di Palazzo Chigi, che quando si propone una sfiducia individuale sia alla Camera sia al Senato, sia solo un ramo a votarla. E di regola quello di appartenenza della persona a cui è indirizzata. In questo caso, sarebbe la Camera, dove la maggioranza per la Boschi è blindata. Ma è una prassi e non una regola. E da ambienti vicini al ministro si fa sapere che si è pronti a votare in ogni sede.

Nel centrodestra lo scontro è ai massimi.

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I più convinti nell’affondo sono i leghisti. Matteo Salvini dà dell’«infame» a Renzi e lo accusa per il suicidio del pensionato. Forza Italia, invece, prova un cambio di passo. Renato Brunetta aveva annunciato il sostegno alla mozione M5S, ma non tutti lo hanno seguito. E così si è deciso l’annuncio, per oggi, di una mozione di sfiducia contro il governo. Una mossa che serve per provare a ricompattare Forza Italia e per evitare l’accusa di andare a rimorchio di Grillo e Salvini. Ma dalla Camera la battaglia passa al Senato. I 5 Stelle avevano deciso di procedere con la sfiducia individuale a Montecitorio, per non perdere tempo. Poi ci hanno ripensato e hanno deciso di chiederla anche al Senato, dove i numeri per la maggioranza sono più bassi e l’appoggio dei verdiniani può essere imbarazzante. Ma a Palazzo Madama va in scena uno scontro tra il leghista Stefano Candiani e l’azzurro Paolo Romani. L’Aula, infatti, respinge la proposta di M5S di discutere sabato la mozione. Romani dichiara che il suo gruppo è più interessato a una commissione d’inchiesta. Candiani attacca: «Non si vuole fare chiarezza». Roberto Calderoli non si trattiene: «È incredibile, FI non era all’opposizione? Ma Brunetta e Romani sono capigruppo dello stesso partito?».

E nella cena elettorale fra Berlusconi, Salvini e Meloni, il caso sarebbe arrivato sul tavolo: per Silvio, l’asse coi Cinque Stelle non è escluso. Sempre che la pattuglia pentastellata sia disponibile ad uno scambio.


Berlusconi, ieri sera a cena con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, vorrebbe provare uno scambio con i 5 Stelle: sostenere la loro mozione individuale, in cambio del sostegno dei grillini a quella collettiva del centrodestra. Difficile che i 5 Stelle accettino lo scambio e difficile anche che ci sia entusiasmo in Forza Italia nel votare al fianco del Movimento.

(Photocredit copertina: ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)

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