Marco Travaglio contro L’Unità

04/01/2014 di Ferma Restando

“La fantasia al potere”, recitava uno slogan del ’68. E all’Unità dovrebbero averlo preso sul serio, visto l’articolo pubblicato ieri sul Fatto e su Grillo. Oggi Travaglio risponde, e in effetti è difficile dargli torto da tutti i punti di vista:

Un certo Michele Di Salvo, che abbiamo conosciuto nel backstage di Servizio Pubblico durante le primarie del Pd nella prestigiosa veste di assistente di Gianni Cuperlo, si esercita sull’Unità nella sua materia preferita: la fantascienza. Una volta che aveva mangiato pesante, il Di Salvo scrisse che il Fatto ha costruito un “network ambientale” con Grillo e Casaleggio editori occulti e s’è molto meravigliato che l’Antitrust non fosse ancora intervenuta a disperderlo con gli idranti. Ieri è tornato sul luogo del delirio con un pezzo dal titolo “Marco e Beppe: patto quotidiano”. E, anziché occuparsi dei nuovi mirabolanti azionisti del suo giornale, s’è inerpicato sul terreno per lui impervio del nostro bilancio deducendone “un calo strutturale delle vendite”: siamo spiacenti di deluderlo, ma è in ritardo di un anno: nel 2013 il nostro è un raro giornale in utile che, unico in Italia, ha aumentato le vendite rispetto al 2012 (per non parlare dei contatti unici del fatto quotidiano. it , terzo sito di giornale d’Italia) senza prendere un euro di denaro pubblico e senza rivolgersi agli amici di Lavitola. Nelle carte contabili il buontempone ha pure trovato la prova provata del “network ambientale” Travaglio-Grillo: diversi lettori del Fatto han votato 5Stelle. Come dire che, siccome diversi lettori del Fatto mangiano Nutella, il Fattoha un network ambientale con la Ferrero. Già che era in vena di balle, il Di Salvo ha poi aggiunto che il Fatto chiede “la chiusura di altre testate” come l’Unità. Naturalmente non abbiamo mai chiesto nulla del genere: ci si limita a battersi perché i giornali si reggano sui propri lettori e non vengano pagati con le tasse dei cittadini che non li comprano.

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