Pannella “sbrocca” e caccia Emma Bonino dai radicali.

28/07/2015 di Marco Esposito

Avviene tutto in diretta radiofonica. Come da tradizione in casa radicale. Questa volta,  il vecchio leone della politica italiana, torna a vestire i panni del padre padrone del partito Radicale, sua creatura, ormai personale, e, nel solito diluvio di parole, sbatte fuori dal partito anche la compagna di una vita di battaglie.

Marco Pannella alla fine compie l’ultimo atto scellerato, attaccare in diretta radiofonica anche Emma Bonino, storico volto di tutte le battaglie del partito Radicale italiano. Dopo aver divorato tutti i proprio “figli”, fino ad arrivare a Daniele Capezzone qualche anno fa, il vecchio maestro, ormai vittima del proprio ego, in diretta radiofonica, si lascia andare a parole che nessuno avrebbe mai pensato di sentire dalla sua bocca.

Racconta Repubblica:

«Emma Bonino si comporta come se si fosse dimessa dal partito. Lei non opera più da militante ed esponente radicale. Ha contatti con tutto il mondo tranne che con noi. Tanto per lei il problema è di continuare a fare parte del jet set internazionale».

Parole pesanti come pietre. Durante la rituale conversazione domenicale con Massimo Bordin. Che di scene come questa ne ha viste tante in vita sua.

«Con noi non parla – dice Pannella – Adesso gira, va a destra, va a sinistra, va in Tunisia, ma mai un momento è venuta a discutere con noi. Che cazzo faccia lo sappiamo solo da qualche indiscrezione o dalla stampa».

Il tutto come se Emma Bonino non avesse dovuto affrontare la battaglia più difficile della propria vita. E per parlare del suo tumore aveva deciso proprio di utilizzare Radio Radicale, per parlare direttamente ai suoi militanti

Pannella è un fiume in piena, non si ferma neanche davanti alle parole di Bordin, che cercano di difendere Emma Bonino, anzi Pannella sembra irritarsi ancora di più

«Si è fatta cacciare fuori senza un lamento, tranquillamente. Non ha emesso un gemito ». Bordin fa notare che in quella occasione lui e la Bonino fecero un comizio insieme a Piazza Argentina. Ma anche questo diventa un atto di accusa verso l’ex ministro. «Non insieme – si accalora Pannella – Io ho detto delle cose, lei altre».
Alla fine viene fuori in Pannella anche l’insofferenza per il ruolo autonomo che la Bonino ha acquisito in questi anni. Qualcosa che ha un sapore amaro: «Io cerco di avere un appuntamento con Mattarella e non riesco a parlarci. Sono sicuro che lei ci riesce in cinque minuti».

Forse ad un certo punto, dispiace dirlo, anche chi ha fatto la storia della politica italiana e del proprio partito, dovrebbe avere la saggezza di saper fare un passio indietro. Sperare oggi che lo faccia Marco Pannella, ci pare una preghiera più che una speranza.

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