Il triestino che si inventa un’aggressione dei migranti

“Sette stranieri mi hanno picchiato in piazza della Libertà a Trieste“: così denunciava Manuel Pozzecco praticamente un mese fa, a dicembre. Con dovizia di particolari, era stata la moglie dell’uomo a riportare quanto era accaduto in piazza: la proverbiale storia di violenze da parte dello straniero ai danni di un’italiano, condita con dettagli abbastanza truculenti sul tasso di divertimento con cui i presunti aggressori si sarebbero avventati sull’uomo. Si scopre, poi, che era tutto finto.

IL TRIESTINO CHE SI INVENTA UN’AGGRESSIONE DEI MIGRANTI

Inizialmente, nel mese di dicembre, la storia era arrivata sui media triestini. Un’appuntamento di lavoro, un gruppo di stranieri che in piazza della Libertà inizia a prendere in giro l’uomo, lo picchia con “pugni alla testa”, l’uomo che si chiude “in posizione fetale” per difendersi: il cellulare spaccato, rotto. Il tutto perché gli aggressori avevano “voglia di divertirsi” e hanno potuto giovarsi della complicità dei triestini che, pur passando di lì, si sono guardati bene dal “chiamare la polizia”. Fortunatamente, avrebbe continuato la moglie, l’uomo “è riuscito a fuggire verso via Udine” dove qualcuno ha chiamato la Polizia e poi “un’ambulanza”. In ospedale la diagnosi, trauma cranico, sette giorni di prognosi, e tanta preoccupazione. Peccato per una cosa: che l’intera storia, dall’inizio, fosse completamente inventata; tanto che l’uomo, ora, è stato denunciato per simulazione di reato.

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Il Piccolo riporta gli ultimi sviluppi.

Non c’è stata alcuna aggressione in piazza Libertà da parte dei profughi che – a fine 2015 – stazionavano e vivevano attorno all’area del Silos. Manuel Pozzecco, 33 anni – che appunto nello scorso dicembre aveva denunciato formalmente il “pestaggio”, attribuendone la responsabilità a sette stranieri rifugiati – si è inventato tutto. Lo ha scoperto la Squadra mobile di Trieste, che ha denuncato l’uomo per simulazione di reato. Pozzecco aveva detto di essere stato picchiato da sette persone che aveva detto essere “mirganti”, e si era anche fatto addirittura refertare. “Sono ancora molto scosso per quello che è accaduto”, aveva detto nei giorni seguenti l’uomo. Il movente che ha spinto l’uomo a inventarsi tutto, secondo la Squadra mobile, è stato invece la conseguenza di un banale litigio con la moglie.

 

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