Manchester, gli 007 sapevano del kamikaze Salman Abedi

25/05/2017 di Redazione

Le indagini sull’attentato di Manchester sono caratterizzate da un’aspra polemica legata alle informazioni già nelle mani dei servizi segreti sull’autore della strage. Una polemica che monta in particolare non solo sui leak degli 007 Usa pubblicati dalla stampa statunitense, ma anche sulle «occasioni perdute» nei mesi e negli anni scorsi dall’intelligence britannica di poter fermare il kamikaze Salman Abedi prima che diventasse un terrorista suicida.

ATTENTATO MANCHESTER, INFORMAZIONI SUL KAMIKAZE SALMAN ABEDI

Il Daily Telegraph accusa i servizi di sicurezza britannici di aver mancato almeno «cinque chance» in passato. Il Times denuncia che «l’MI5 era stato avvertito» per tempo. La Bbc, invece, cita fonti secondo le quali già «alcuni anni fa» la polizia di Manchester, e poi i servizi segreti, avevano ricevuto informazioni da cittadini che conoscevano la famiglia Abedi e che indicavano in particolare Salman, allora da poco maggiorenne, come incline alla violenza e all’estremismo. Secondo altre fonti, sembra anche che un parente abbia poi suffragato i sospetti.

Infine, «negli ultimi mesi», risulta essere arrivata una segnalazione su discorsi che Salman faceva esaltando l’idea di «morire per una causa». Tutte indicazioni che non sembrano aver tuttavia prodotto azioni investigative concrete.

 

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Per quanto riguarda i leak sull’inchiesta, dopo la loro pubblicazione da parte della stampa Usa la polizia di Manchester ha deciso di interrompere con gli Usa la comunicazione delle informazioni sull’attentato. Intanto il sindaco Andy Burnham ha unito la sua voce al coro di recriminazioni britanniche e ha rivolto la sua protesta direttamente all’ambasciatore americano. «Questi leak – ha detto subito dopo un incontro con il responsabile facente funzioni dell’ambasciata di Washington in Gran Bretagna, Lewis Lukens – sono del tutto inaccettabili e devono cessare immediatamente».

(Foto da archivio Ansa. Credit: Aftonbladet / IBL via ZUMA Wire)

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