Malasanità, a Reggio Calabria arrestati 4 medici: si indaga sulla morte di due neonati

21/04/2016 di Redazione

Ancora casi di malasanità. Un’inchiesta della procura di Reggio Calabria ha portato all’arresto di quattro medici, posti ai domiciliari, alla sospensione dalla professione di altri sei e di un’ostetrica. Secondo le indagini del Nucleo polizia tributaria del Comando provinciale della Guardia di Finanza, nei reparti di Ostetricia e Ginecologia, di Neonatologia e di Anestesia del Presidio ospedaliero “Bianchi-Melacrino-Morelli” (gli “Ospedali riuniti”) di Reggio Calabria sarebbe sorto un sistema di copertura illecito, messo in atto in occasione di errori commessi in interventi su singole gestanti o pazienti, per evitare di incorrere nelle responsabilità soprattutto giudiziarie.

MALASANITÀ, I MEDICI ARRESTATI ACCUSATI DI AVER COPERTO GRAVI ERRORI

I presunti episodi di malasanità al centro dell’indagine riguardano la morte di due neonati e le lesioni irreversibili riportate da un altro bimbo, dichiarato invalido al centro per cento. Ma l’inchiesta ha riguardato anche traumi e crisi epilettiche di una partoriente, il presunto procurato aborto di una donna non consenziente e le lacerazioni di parti intime e connotative di altre. Alcuni degli indagati non sono più in servizio al Presidio ospedaliero “Bianchi-Melacrino-Morelli”. Gli arresti domiciliari per i medici e la sospensione dalla professione per 12 mesi sono stati disposti dal Gip su richiesta della Procura. Le accuse sono, a vario titolo, di falso ideologico e materiale, soppressione, distruzione e occultamento di atti veri e interruzione della gravidanza senza consenso della donna. Il presunto sistema di copertura degli errori, secondo l’accusa, sarebbe stato condiviso dall’intero apparato sanitario.

(Foto da archivio ANSA)

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