Così le mafie gestiscono il traffico di migranti nei Balcani

Migranti

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il traffico di uomini dei Balcani è gestito da strutture criminali, che utilizzano metodi mafiosi per controllare un business attualmente più redditizio del business di droga. Il centro di questo traffico è un hotel di lusso di Belgrado, dove ricchi e poveri si incontrano per entrare nell’Unione Europea, spendendo fino a 1500 euro al mese.

TRAFFICO DI MIGRANTI

– Ci sono diverse rotte della disperazione verso l’Europa. I migranti arrivano dal mare, su barconi spesso incapaci di navigare, da Turchia e Libia, sbarcando in Grecia come in Italia. Un’altra rotta molto trafficata, e controllata da bande criminali e mafie locali, è quella dei Balcani, che conduce i migranti in Ungheria da Serbia o Paesi confinanti per permettere loro di raggiungere l’agognata Germania. Der Spiegel ha scoperto come il traffico di migranti balcanico abbia al centro una struttura di lusso, l’hotel Mr. Presidente di Belgrado. Nell’albergo della capitale serba dormono molti migranti, in particolare quelli benestanti, che attendono un trasporto illegale verso Austria e Germania. L’hotel è un quattro stelle di sette piani, ed è la base della criminalità organizzata che gestisce questo business. I trafficanti di migranti hanno almeno tre cellulari e un’auricolare sempre all’orecchio, e offrono viaggi della speranza a 1500 euro. Un prezzo altissimo, considerando che da Belgrado alla frontiera ungherese la distanza è di soli 200 chilometri. Il costo è salito in queste ultime settimane, perché sempre più migranti vogliono andare verso la Germania, ma le auto a disposizione sono troppo poche.

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MIGRANTI E MAFIE LOCALI

– Der Spiegel racconta come gli stessi siriani spieghino come l’hotel Mr. President sia conosciuto come la porta d’ingresso per l’Europa. I migranti arrivano in Macedonia, e poi sono portati a Belgrado per poi organizzare l’ultimo viaggio per entrare nell’UE. La barriera costruita da Orban sul frontiere ungherese non sortisce per ora effetti, visto maggior parte oltrepassa il confine di notte, aiutato dall’oscurità. Il viaggio verso la Germania, diventato legale in questi giorni dopo la temporanea decisione di Angela Merkel di sospendere l’applicazione del sistema di Dublino e i controlli alle frontiere, prosegue in Ungheria, nella città di Röszke, dove criminali locali offrono un passaggio per l’Austria a cifre molto inferiori di quelle chieste dalla mafia di Belgrado. Il traffico dei migranti in Serbia è controllato da criminali, attratti dai grossi guadagni garantiti in questo momento dalla massa di disperati in arrivo da Siria, Afghanista e altri Paesi arabi o asiatici colpiti da guerre e miseria. Secondo gli esperti sentiti da Der Spiegel in questo momento il business del traffico di migranti offre maggiori guadagni rispetto allo spaccio delle droghe. Le organizzazioni criminali hanno strutture mafiose che arrivano fino a 200 collaboratori per ogni singola cellula, anche se manca una struttura di comando che coordina la rete come avviene per la mafia italiana.

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