Mafia Capitale, il sistema dei “debiti fuori bilancio”: «Abbiamo rimediato 15 milioni»

C’era un sistema con il quale venivano “foraggiate” le coop di Salvatore Buzzi e quelle a lui vicine. L’approvazione delle delibere per i debiti fuori bilancio. Questo è quanto emerge dalle carte dell’inchiesta di Mafia Capitale. Era il 23 novembre 2012 quando l’ex sindaco Gianni Alemanno, nel corso di una seduta dell’assemblea capitolina, telefonava all’ex assessore alle politiche sociali Angelo Scozzafava, per comunicargli l’approvazione della variazione di bilancio 2012-2014. «Senti, abbiamo rimediato 15 milioni». Come si spiega sul “Messaggero“, significava rifinanziare con denaro pubblico sia la gestione dei campi nomadi che la manutenzione delle aree verdi. Settori nelle mire della cupola di Mafia Capitale. E nei quali operavano proprio le coop di Buzzi, ritenuto con Massimo Carminati a capo dell’organizzazione criminale. 

LA TELEFONATA DI ALEMANNO A SCOZZAFAVA E LE VARIAZIONI DI BILANCIO –

Come hanno ricostruito i carabinieri del Ros, in un’informativa agli atti dell’inchiesta, soltanto quattro giorni dopo una tale Ilaria, assistente del capo della segreteria di Alemanno, Antonio Lucarelli, contattava Buzzi per sapere quanti tavoli avrebbe dovuto prenotare per la cena elettorale del 6 dicembre in favore dell’ex sindaco. Spiega il quotidiano romano:

«Il ras delle coop indica due tavoli, ciascuno da 5mila euro: uno per la ”29 giugno”, l’altro per ”Formula Sociale”. È andando ad incrociare intercettazioni e delibere capitoline, sia della giunta precedente sia di quella attuale, che gli investigatori hanno ricostruito i passaggi dei cosiddetti «debiti fuori bilancio». Un meccanismo che – scrive il Ministero dell’Economia in una relazione ispettiva del 2014 allegata all’ordinanza del gip Flavia Costantini – sul piano amministrativo si traduce in «uno stravolgimento delle regole dell’evidenza pubblica».

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LA PROROGA DEI LAVORI SUL VERDE PUBBLICO ALLE COOP SOCIALI. BUZZI A GRAMAZIO: «FIRMA LA MOZIONE DI OZZIMO» –

Lo stesso accade con la mozione presentata nel gennaio 2013 dal consigliere Pd Daniele Ozzimo, da ieri ai domiciliari, per una proroga semestrale da 2,4 milioni del verde pubblico. A votare a favore è anche Luca Gramazio (Pdl, arrestato), dietro sollecitazione di Buzzi, così come già raccontato da Giornalettismo in base alle carte dell’inchiesta, nei passaggi in cui si ricostruiscono le accuse all’ex consigliere di Forza Italia considerato il “volto istituzionale” della cupola.

«Ozzimo sta proponendo una mozione da portare in Consiglio oggi per la proroga del Verde alle coop sociali concordata con Visconti (ex assessore indagato, ndr) la firmi? Grazie», scrive in un sms il ras delle coop, come si legge nell’ordinanza del Gip. 

Stesso sistema anche con il cambio della Giunta. Il 30 ottobre 2014 l’assemblea approva una delibera da circa 12 milioni di euro per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Fondi che vengono così ripartiti, spiega il “Messaggero”:

«4,6 milioni a Domus Caritatis; 2,6 a Eriches 29; 1,6 a In Opera; 1,2 a Un Sorriso e 1 a Era Beta. Il catalogo delle coop è questo. Ma per raggiungere l’obiettivo il lavorio è lungo e su più fronti. In marzo, ben sette mesi prima del via libera definitivo, Franco Figurelli, segretario dell’allora presidente dell’assemblea capitolina Mirko Coratti, chiama Buzzi. Fugurelli: «Domani alle 11 e alle 10.3o incontro Saracino (Gabriella Saracino, dirigente del comune, ndr). Buzzi : «E vai. Ti ricordi il debito fuori bilancio?» Figurelli : «Certo» Buzzi : «Della serie Enrico stai tranquillo?» Figurelli : «Stai sereno» Buzzi : «Alla Matteo». Figurelli : «Esatto».

In realtà, qualche problema con i conti c’è, spingendo Buzzi a mettere pressione a Figurelli.

«Passano i mesi. Incontri e telefonate sono sempre più concitati. Alla fine Buzzi, intercettato in settembre, elenca i nomi di coloro, in Campidoglio, prenderebbero soldi per far approvare la delibera: «Ferrari (Alfredo Ferrari, presidente della Commissione Bilancio, ndr), vogliono trentamila, quindici Luca (Luca Giansanti, ndr) e quindici Ferrari, extra del pacchetto di cento», si legge nell’articolo di Silvia Barocci.

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