E alla fine il Comune di Roma ha «riparato al grave torto subito» da Ovidio

I consiglieri comunali di Roma hanno votato all’unanimità la mozione che riabilita la figura del poeta Ovidio, 200o anni dopo la sua morte in esilio. La mozione era stata presentata da Marcello De Vito e da Paolo Ferrara. I due esponenti del Movimento 5 Stelle romano avevano chiesto alla sindaca Virginia Raggi di «riparare al grave torto subito da Ovidio, procedendo alla revoca del decreto con cui l’imperatore lo aveva mandato in esilio a Tomi». Così, il primo cittadino di Roma, con l’approvazione del provvedimento, è entrata nella storia per direttissima, proponendosi come contraltare nientemeno che dell’imperatore Augusto, che aveva spedito il poeta di Sulmona in esilio sul Mar Nero.

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M5S OVIDIO, MOZIONE PER RIABILITARLO

Immaginate l’effetto: le preghiere di Ovidio, che più volte aveva sollecitato – in versi e prosa – le autorità dell’impero affinché potesse essere graziato, sono state così realizzate esattamente 2000 anni dopo la sua morte. Il tutto in base alla premessa – contenuta nel documento – che gli attuali consiglieri di Roma Capitale «rappresentano idealmente la continuità del Senato e del popolo di Roma».

Insomma, questioni d’altri tempi. L’intento dei due consiglieri del Movimento 5 Stelle – battute a parte – è quello di «riconoscere la riabilitazione del poeta e restituire allo stesso la libertà, la dignità civica e l’arte universale, in modo tale che le nuove generazioni possano essere a conoscenza del percorso di vita del poeta al fine di favorirne la partecipazione attiva alla cerimonia di assoluzione».

Il carmen e l’error – definite dal poeta di Sulmona come le uniche motivazioni dietro alla sua relegatio –  all’origine dell’esilio di Ovidio hanno suscitato le attenzioni della giunta di Virginia Raggi e, a quanto pare, dell’intero parlamentino capitolino. Tralasciando le mille sfumature riguardanti una delle tematiche maggiormente dibattute nell’ambito della letteratura latina, basti sapere che sono molteplici le teorie riguardanti le cause reali che avrebbero spinto Augusto a inviare il poeta in una delle zone più remote dell’impero, coincidente con l’attuale città di Costanza in Romania. E non possono essere banalizzate da una più che simbolica discussione in Campidoglio.

M5S OVIDIO, LA DISCUSSIONE NELLA PROSSIMA SETTIMANA

La città di Roma, attraverso i suoi rappresentanti, ha deciso dunque di votare per la «riabilitazione» della memoria Ovidio. Che, tuttavia, la sua immortalità poetica e gli studi di centinaia di antichisti hanno già contribuito a rendere perenne. Mentre – passando dalla poesia alla prosa – per le tematiche dei rifiuti e dei trasporti nella Capitale, la «riabilitazione» è ben lontana da arrivare.

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