M5S: a Bologna attivisti contro i consiglieri regionali. «Restituite quanto promesso»

Urla, grida e accuse sulle restituzioni. I consiglieri del Movimento 5 stelle Emilia Romagna sono finiti sulla graticola degli attivisti bolognesi. La movimentata assemblea del circolo Mazzini è finita su Repubblica Bologna in un pezzo a firma di Caterina Giusberti:

“Ver-go-gna-te-vi”. E giù urla, grida, insulti. È ormai notte quando l’assemblea grillina del circolo Mazzini di Bologna perde definitivamente le staffe contro i propri consiglieri regionali, accusati di non restituire l’extrastipendio come promesso in campagna elettorale. “Avevi detto che ti saresti tenuta 2.500 euro netti, e invece come mai, sommando tutte le voci, ne percepisci 5.900?” sibila la compagna di Nick il Nero, Serena Saetti, alla capogruppo in regione Giulia Gibertoni, già finita sulla graticola a Modena, sempre per lo stesso motivo. Al microfono gli organizzatori assicurano: “Questo non è un processo”, ma è vero il contrario. Il clima lo danno i fogli con nove domande al vetriolo per gli eletti in Regione distribuiti all’ingresso (tra soldi e vecchi rancori gli rinfacciano pure di aver tenuto con loro i collaboratori dell”epurato Favia”).

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M5S BOLOGNA ACCUSA SULLE RESTITUZIONI E IL FONDO AD HOC NON C’E’

– Le proteste si sono sollevate perché gli eletti, dalle elezioni 2014 ad oggi, non hanno ancora restituito un centesimo. Il motivo però è presto detto: non c’è ancora una destinazione dove poterli accumulare. “Aspettavamo che la Regione aprisse un fondo ad hoc, se non sarà possibile da gennaio verseremo tutto nel fondo nazionale per il microcredito”, ha replicato su Repubblica l’eletta Giulia Gilbertoni. Nel sito del Movimento regionale l’indennità di fine mandato viene accantonata ogni mese. Ognuno presenta sul conto una cifra diversa ed è tutto documentato fino a Luglio.

(foto d’archivio ANSA/GIORGIO BENVENUTI)

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