L’uomo che beve solo latte materno

22/09/2011 di Claudia Santini

Un neo papà inizia una dieta alternativa


Curtis è un blogger che ha deciso di intraprendere una sfida: verificare per quanto tempo sia in grado di sostenere una dieta unicamente a base di latte materno prodotto dalla moglie.

DON’T HAVE A COW, MAN – Questo il nome ufficiale dell’esperimento, che viene documentato passo passo sul blog. Curtis è diventato papà di una splendida bambina nove mesi or sono e la moglie, Katie, riesce a produrre così tanto latte da tirare e congelare l’eccedenza. Il neo papà ha pensato di risolvere alcuni problemi di digestione provando il latte materno, preferendone il sapore rispetto a quello del latte di mucca: “Sì, so quanto strano possa sembrare, appare strano anche a me però perché non provare? Voglio dire, il latte di mucca viene creato per i vitellini, quindi perché non bere il latte creato dal seno umano per i piccoli umani“. Il ragionamento non fa una piega, direi. Curtis è alto 1.93, pesa 84 chilogrammi e ha necessità di assumere circa 2.000 calorie al giorno, che si traducono in circa due litri di latte materno.

LA SENSAZIONE – Dopo il primo giorno di alimentazione alternativa, Curtis ha scritto di non aver avuto fame, ma al massimo sete e addirittura “potrei essere triste quando tutto questo latte in freezer sarà finito“. Nonostante il neo papà si senta bene, Martin Binks, direttore della Binks Behavioral Health, sostiene che la logica dietro a questa dieta non sia del tutto corretta: crescendo, il corpo umano ha bisogno di un’alimentazione diversa. Il dottore spiega che “quando siamo bambini, il sistema digestivo e le esigenze nutrizionali vengono coperte da questo tipo di dieta. Quando ci sviluppiamo in esseri adulti, i nostri bisogni nutrizionali evolvono in modo che abbiamo la necessità di bilanciare i cibi per un buono stato di salute, includendo ad esempio le fibre. Il latte materno non può fornire tutto quello che, da adulti, necessitiamo a livello nutrizionale e comunque ha alti livelli di colesterolo“. Il medico suggerisce che Katie doni il proprio latte in eccedenza ai bambini bisognosi, che sicuramente ne beneficeranno maggiormente. Esistono infatti le banche del latte, che raccolgono donazioni da tutte le mamme che ne producano più del fabbisogno del proprio piccolo.

Share this article