Luigi Di Maio va a Cernobbio, e divide la base M5S

01/09/2017 di Redazione

La partecipazione di Luigi Di Maio al Forum Ambrosetti di Cernobbio, uno dei più noti incontri di discussione su temi economici nel nostro Paese, programmata per domenica, non piace a tutta la base del Movimento 5 Stelle. Molti grillini hanno infatti sollevato perplessità per un presunto danno d’immagine che il loro partito subirebbe dal confronto del vicepresidente della Camera e il mondo dell’imprenditoria e della finanza internazionale. A criticare Di Maio, probabile candidato premier alle Politiche del prossimo anno, è stato soprattutto il presidente onorario della Corte di Cassazione Ferdinando Imposimato, uno dei nomi finiti nel 2015 nella rosa dei pentastellati per il Quirinale. Su Facebook ha scritto: «Che tristezza che il candidato premier del M5S Luigi di Maio sieda a Cernobbio con un esponente della Trilaterale, che voleva la riforma della Costituzione. Il dialogo con i nemici della democrazia non è tollerabile. È la fine dell’alternanza».

 

LEGGI ANCHE > Di Maio rivendica le sue credenziali progressiste per smentire l’accusa di fascismo

 

CERNOBBIO, FERDINANDO IMPOSIMATO CONTRO LUIGI DI MAIO

Un messaggio che ha ottenuto nei commenti approvazione e disapprovazione. E al quale ha poi replicato in prima persona Di Maio. «Un Movimento che si candida a governare il Paese – ha scritto il vicepresidente della Camera ancora su Facebook – deve farsi conoscere, deve raccontare all’esterno l’idea di Italia che intende realizzare, non può commettere l’errore di rimanere chiuso nel proprio guscio per paura di ‘contaminarsi’ invece di far circolare e di affermare, con autorevolezza e indipendenza, le proprie idee e i propri valori, anche tra chi non la pensa allo stesso modo». In realtà Cernobbio non è una novità per il Movimento. Come ricorda oggi Mauro Favale su Repubblica, già nel 2013 fu invitato a parlare Gianroberto Casaleggio, cofondatore M5S con Beppe Grillo. Quello di Di Maio sarà però un debutto: un anno fa declinò l’invito, nel mezzo della bufera che travolse la giunta Raggi a Roma, con le dimissioni di assessori e dirigenti. Nei commenti al post di Imposimato c’è chi chiede di rivedere la politica del dialogo con tutti e chi considera introllerabile il fuoco amico più di quello nemico e critica il giudice. Da deputati e senatori non è arrivato nessun commento, né da Roberto Fico, che potrebbe sfidare Di Maio per la candidatura alle Politiche, né da Carlo Sibilia, ex membro del direttorio M5S da sempre fortemente critico nei confronti dei poteri forti che definì la Trilaterale un «sodalizio paramassonico».

(Immagine da video di: Giornalettismo)

Share this article